26 aprile 2016
Economia e politica
Viva, l'etichetta che indica il vino sostenibile
Il progetto, portato avanti dal ministero dell'Ambiente, in collaborazione con enti di ricerca e l'ente Dnv Gl, ha rilasciato al Vinitaly le certificazioni alla cantina Settecani e ai Principi di Porcia
All’interno del Vinitaly, nella giornata di martedì 12 aprile, sono stati rilasciati da Dnv Gl – Business Assurance gli attestati Viva ad alcune importanti cantine italiane, che si sono conquistate l’ambita etichetta di sostenibilità: fra queste la friulana Principi di Porcia, rinomata soprattutto per la propria produzione di vini Pinot grigio, e la modenese Cantina Settecani, eccellenza per il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Dop. Viva è il progetto del ministero dell’Ambiente per la misurazione delle performance di sostenibilità nel settore vitivinicolo.
A livello tecnico, per ciascun elemento importante per lo svolgimento delle attività, ovvero aria, acqua, vigneto e territorio, Viva prevede un disciplinare che definisce metodologie di monitoraggio, sistemi di controllo e valori essenziali per operare in un’ottica di sostenibilità.
Le aziende in linea con quanto previsto dal disciplinare ottengono la possibilità di fregiarsi dell’etichetta Viva che, posizionata direttamente sulla bottiglia, informa i consumatori che quel vino è sostenibile. Il progetto Viva (Valutazione dell’impatto della vitivinicoltura sull’ambiente) è stato sviluppato dal ministero in collaborazione con un pool di importanti enti di ricerca e con il supporto dell’ente di certificazione Dnv Gl.