“Una decisione assunta in considerazione del fatto che la valorizzazione dell’agricoltura biologica ha un ruolo fondamentale per favorire e incentivare il processo di cambiamento delle pratiche agricole – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Remaschi – puntando sulla conservazione della biodiversità a livello di agroecosistema, sulla conservazione dei paesaggi, sulla riduzione dell’inquinamento delle risorse idriche, sul contenimento dell’erosione e della perdita di fertilità dei suoli, contribuendo così anche alla riduzione dell’emissione dei gas serra”.
“In Toscana – continua l’assessore Remaschi – sono circa 4500 le aziende biologiche che fanno parte del sistema agricolo regionale e che contribuiscono quindi all’immagine della Regione Toscana quale territorio attento al vivere sano, alla cultura e alla tutela del paesaggio. Da qui l’impegno della Regione a incentivarle e sostenerle, in quanto valore aggiunto del settore”.
La crescita dell’agricoltura biologica è attestata anche dai dati di una ricerca di Coldiretti Toscana. Crescono infatti i produttori (+12,3%), le superfici e le colture (+15,8%), in particolare olivicoltura, cereali e vite. “E’ un exploit da ricondurre all’attenzione per il benesssere, la forma fisica e la salute – afferma Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – molto importanti poi gli incentivi al bio da parte della politica della Regione Toscana, che ha messo a disposizione delle imprese risorse importanti”. A ciò si aggiunge, a livello nazionale, la recente approvazione del Piano strategico per l’agricoltura biologica, che punta a obiettivi specifici per la crescita del settore sia in termini di mercato che di superficie all’agricoltura biologica.