L’agricoltura italiana perde in due anni oltre 77 milioni di euro dall’export in Russia (-82%), complice l’embargo imposto dalla Federazione russa a seguito delle sanzioni Ue dopo le tensioni politiche e militari in Ucraina. Andando infatti ad analizzare i dati dell’ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha studiato la situazione rielaborando dati Istat, si vede molto bene il duro colpo subito dall’export agricolo e agroalimentare made in Italy in Russia.

Ai 77 milioni persi nella prima fase della filiera, quella prettamente agricola e delle materie prime, si aggiunge la perdita nell’alimentare: se nel 2013 l’export valeva 439,6 milioni di euro, nel 2015 il dato è sceso a 267,4 milioni, con una perdita di oltre 172 milioni di euro, ovvero -39,2%. Per quanto riguarda il settore bevande, nel 2013 il valore dell’export in Russia era di 170,3 milioni di euro, mentre nel 2015 lo stesso dato è sceso a 96,9 milioni, con una perdita di 73,4 milioni di euro, ovvero una riduzione del 43,1%. Totale: circa 322 milioni andati in fumo.

Le Regioni che hanno subito di più il contraccolpo sono in particolare quelle settentrionali, in particolare Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, mentre al Sud la più colpita è la Campania.