Dopo anni di stallo, le vendite di vino italiano sugli scaffali della grande distribuzione registrano segnali positivi sia in volume che in valore.

L’istituto di ricerca Iri, in esclusiva per Veronafiere, ha condotto una ricerca sull’andamento dei mercati nel 2015, in attesa della 50esima edizione del Vinitaly. Crescono del 2,8% il volume degli acquisti di bottiglie da 75 cl rispetto al 2014, così come le bottiglie da 75 cl a denominazione di origine (Doc, Docg, Igt) del 1,9%. Rispettivamente le vendite a valore crescono del 4% e del 3,8%. 

Si tratta di una crescita doppiamente positiva – commenta Virgilio Romano, client solutions director di Iri – dal momento che non è stata stimolata né dalla crescita promozionale né da prezzi in calo. La pressione promozionale infatti, rimane su livelli alti ma inalterati rispetto all’anno precedente, mentre i prezzi sono in aumento: i vini a denominazione di origine, per esempio, hanno prezzi medi in crescita dell’1,9%. Dopo un lustro di assenza, la crescita contemporanea di volumi e valori ci lascia ben sperare per gli anni futuri”.

Buone performance anche per gli spumanti venduti in Gdo, con un +7,8% a volume e un +7,5% a valore, anche se con un prezzo medio leggermente ridimensionato rispetto al 2014. Trend positivo anche per i vini biologici, sia per il volume acquistato (+13,2%) che a valore (+23%), con litri venduti però ancora limitati sopra 1,6 milioni.

Sono anticipazioni che speriamo possa costituire buoni propositi per una ripresa strutturale del mercato interno del vino – sottolinea Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – sicuramente da evidenziare c’è il continuo aumento delle vendite a valore, segno che il consumatore è più maturo e ricerca sempre maggiore qualità. Si tratta di una strada che con Vinitaly abbiamo sempre sostenuto e promosso a livello commerciale e culturale, nelle nostre iniziative e negli incontri b2b tra gdo, aziende e buyer”.

Il vino più venduto nei supermercati italiani rimane il Lambrusco, con 12 milioni e 771 mila litri venduti, seguito dal Chianti, che vince però la classifica a valore. Cresce del 9% a volume e raggiunge il terzo posto lo Chardonnay, mentre buoni risultati sono registrati anche da Nero d’Avola, Vermentino e Trebbiano. Tra i vini emergenti, il vino che ha registrato il maggiore tasso di crescita di acquisti è stato la Passerina marchigiana, con una progressione del 34,2%. Ottime performance in questa categoria particolare anche per Valpolicella Ripasso e il Nebbiolo.