L’entità del disimpegno dovrebbe comunque attestarsi non oltre i 60 milioni di euro di spesa pubblica, appena il 3,31% di un programma da un miliardo e quasi 810 milioni. Questo almeno, stando alle prime e più ottimistiche stime.
Nel caso al 31 dicembre si pervenisse effettivamente al disimpegno automatico, sarebbe la prima volta dopo ben 18 anni che la Regione Campania restituisce fondi europei per l’agricoltura a Bruxelles.
A determinare sicuramente il disimpegno automatico saranno i settori della banda larga e dell’health check, che producono avanzi complessivamente per 6,7 milioni che non sarà possibile spendere in modo diverso e vi è pertanto la certezza del disimpegno automatico su queste due partite.
In sospeso ci sono poi altri 29 milioni di euro sulla misura 214 “Pagamenti agroambientali” già di fatto assegnati ai beneficiari e per i quali vanno solo certificati i pagamenti. Su tale partita la Campania dovrebbe evitare di andare a disimpegno automatico.
Restano infine altri 100 milioni di spesa pubblica da certificare entro fine anno su varie misure, anche rivolte ad enti pubblici. Qui gli uffici regionali stanno verificando le domande degli stati di avanzamento lavori e di saldo finale a zero e potranno pagare fino al 28 dicembre. Questo importo di 100 milioni è pertanto atteso diminuire.
Realisticamente è lecito attendersi che si riesca a certificare la spesa per oltre 40 milioni di euro entro tale data. Ci si potrebbe così attestare complessivamente a non oltre 60 milioni di euro di disimpegno automatico, includendo anche gli avanzi su healt check e banda larga.
Una curiosità: lo scorso anno, nel mese di dicembre, il rischio disimpegno automatico per il Psr Campania 2007-2013 era valutato tra gli 80 ed i 90 milioni di euro, che riuscirono poi ad essere spesi certificando programmi in overbooking sulle misure rivolte alle imprese, che erano state bloccate dalle banche.
Gli istituti di credito non avevano fornito a molte imprese agricole la necessaria polizza fideiussoria per rendere pagabili i progetti Psr, per altro approvati. Regione Campania, di concerto con l’Agea, a garanzia provvisoria degli imprenditori fino a marzo 2015, appostò un’ingente cifra dell’annualità 2015 del Psr al fine di concedere più tempo alle imprese per cercasi una banca e sbloccare al contempo gli investimenti. E così fu evitato il disimpegno automatico del Fondo europeo per l'agricolura e lo sviluppo rurale.