Una grande manifestazione agricola a difesa del made in Italy. È in programma per venerdì (dalle 10 alle 17) a Verona, in piazza Bra, nel cuore della città, dove sfileranno i trattori e gli agricoltori si adopereranno per sensibilizzare i cittadini su alcuni problemi come lo squilibrio fra prezzi alla produzione e al consumo, necessità dell’etichettatura e dell’indicazione d’origine, chiarezza sugli Ogm e sulle politiche ad essi collegate, pianificazione territoriale delle politiche agricole.
Artefici della protesta (pacifica) saranno Azione Rurale con le associazioni Insieme per la Terra, Riscatto delle comunità rurali e l’istituto di ricerca Prout, con il sostegno del Comune di Verona.

Abbiamo intervistato Nicola Gozzoli, presidente di Insieme per la Terra, una “associazione agricola no profit”. Cosa significa?
Ci siamo resi conto che tutti noi agricoltori siamo stati letteralmente abbandonati dai sindacati agricoli tradizionali. Per continuare la nostra attività era necessario dar vita ad una Associazione, con la A maiuscola, che, senza scopo di lucro, possa star vicino concretamente nella vita quotidiana a tutto il settore primario”.

Cosa farete a Verona?
A Verona daremo vita alla più imponente ed importante manifestazione agricola, fuori dai classici apparati politico-sindacali, che il Triveneto abbia mai visto. Parleremo non solo dei problemi che hanno le nostre attività, ma lanceremo un vero e proprio laboratorio di idee, perché solo chi sa costruire riuscirà a pretendere un futuro migliore”.

Te lo do io il made in Italy. Perché questo titolo?
Sicuramente come primo impatto questo titolo può sembrare provocatorio. In realtà gli agricoltori, gli artigiani, i piccoli imprenditori vogliono, tutti insieme, alzare la testa e lottare insieme per ricostruire l'economia del nostro territorio. Come? Semplicemente modificando le nostre abitudini quotidiane comprando latte, carne, verdura e frutta locali o, magari, acquistando mobili prodotti da nostri maestri artigiani”.

Quali sono le principali minacce per il made in Italy?
Il made in Italy rischia di scomparire, rimanendo un bellissimo marchio inciso su un pezzo di carta. Il consumatore si deve rendere conto che acquistare un prodotto straniero vuol dire uccidere le nostre imprese ossia distruggere il futuro dei nostri figli. Difendere il made in Italy vuol dire tutelare la nostra salute, visto che i nostri prodotti agroalimentari hanno il maggior numero di controlli sanitari a livello europeo. Gli allarmismi dati, per esempio, dall’Oms, sono strumenti nelle mani di pochi che vogliono distruggere con lucida determinazione il nostro maggior patrimonio nazionale che il Belpaese possiede: l’agroalimentare”.

Cosa chiedete alle istituzioni?
Tutte le istituzioni, dai sindaci ai governatori, devono assumersi la responsabilità e l’onere di difendere, con piccoli o grandi provvedimenti legislativi, tutte le produzioni locali, sia agricole sia artigianali. Aiutare le imprese locali vuol dire difendere chi, come noi agricoltori, custodisce le tradizioni locali oltre a tutelare il territorio da fenomeni naturali dati dall’abbandono e dall’incuria”.

Quali timori avete sul Ttip?
Il Ttip sarà la tomba dell'Italia e di tutte le sue peculiarità e specialità agricole ed agroalimentari”.