Durante l’intervento all’assemblea della Cia il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina non è tenero con gli amministratori delle Regioni meridionali. Il richiamo alla "lentezza nella concertazione" fa il paio con l’allarme che vige da settimane sul grave ritardo di tutte le Regioni in obiettivo Convergenza per l’adozione dei Programmi di sviluppo rurale 2014-2020 da parte di Bruxelles.

Ma sottilmente i presidenti delle Regioni meridionali presentano il conto delle cose comunque fatte. E del ruolo importante che assumono, vista la riscoperta della centralità del settore agricolo per il rilancio dell’intera economia meridionale, sollecitato dal Rapporto Svimez, al quale si rifà direttamente il presidente della Calabria, Mario Oliverio, proprio nel suo intervento all’assemblea Cia di Ieri.

“Il rilancio del Sud – ha affermato ieri il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio - deve necessariamente passare dall’agricoltura. E la Regione Calabria crede fermamente nelle opportunità offerte da questo settore, sul quale si intende puntare molto, in primis con l'insediamento di tanti giovani, che meritano nuove occasioni per restare nella nostra terra, e garantire un ricambio generazionale qualificato e moderno.
Sosterremo l'agricoltura soprattutto attraverso la nuova programmazione dei fondi comunitari, e in modo particolare con il Programma di sviluppo rurale, grazie al quale stimoleremo una progettazione di qualità, che possa rendere realmente competitiva la nostra agricoltura e le attività ad essa collegate Sosteremmo infatti le aziende e le sproneremo a formare ed aggiornare i propri operatori”.


Oliverio inoltre sottolinea: “Al contempo investiremo in maniera particolare su ricerca ed innovazione, puntando ad una produzione peculiare e di qualità, che sia appetibile per i mercati nazionali ed esteri”.

“Nell'era della rete - ha precisato il presidente calabrese - il Sud non può e non deve essere più considerato la periferia dell'Italia, in quanto in molti settori, agroalimentare in primis, abbiamo eccellenze sulle quali puntare per favorire lo sviluppo dell'intera economia nazionale. L'agroalimentare è sempre più made in Italy, per cui investire nel futuro significa investire su questo settore”.

“Non da ultimo - ha concluso- continueremo con convinzione la nostra battaglia per l’affermazione della legalità, tra le sfide più importanti del Meridione”.

Michele Emiliano e l'assessore all'Agricoltura Leonardo Di Gioia, invece, hanno scelto l’evento Coldiretti dell’Expo per lanciare l’immagine di una Puglia che primeggia nel settore agricolo e che ha volontà di pesare sempre di più. Presente anche il presidente Coldiretti Puglia Gianni Cantele, il direttore Angelo Corsetti e ai dirigenti pugliesi della federazione.

"La Puglia è la prima Regione italiana per produzione agricola - ha detto Emiliano - Per noi è fondamentale che ci conoscano, in particolare che si conosca il nostro rispetto per le biodiversità e il chilometro zero, la nostra capacità di trasformare i prodotti in filiera agroindustriale, i nostri vitigni autoctoni, la nostra capacità di lavorare le carni in modo assolutamente non pericoloso. E soprattutto è importante che si conoscano le imprese, sempre più  lanciate verso l'innovazione in agricoltura, che richiamano finalmente le giovani generazioni a questo lavoro, che ha costituito la storia dell'economia pugliese e che certamente ne costituirà il futuro".
 
Emiliano tiene poi a sottolineare: "Oggi a Expo noi esibiamo non solo prodotti, ma talenti, esperienze, storie personali e aziendali che portano alto il nome della nostra Regione nel mondo. Per questo dobbiamo adoperare il marchio di qualità pugliese spiegando ai consumatori la bontà e la genuinità che c'e dietro tutto questo e che fa la differenza".

"I progressi del sistema agricolo pugliese - ha sottolineato l'assessore all'agricoltura Di Gioia - dipendono dalla proficua collaborazione che le istituzioni intessono con il sistema datoriale di categoria, che sta assumendo consapevolezza del ruolo importante  che può esercitare in tema di programmazione e governo delle tematiche agricole".