Il 55% ritiene che il peso del comparto agroalimentare sia pari a un terzo del complessivo scenario produttivo italiano, mentre il 57% di essi concorda nel dichiarare che si tratta di un settore in pieno sviluppo, con ampie possibilità di crescita. La formazione continua, secondo il 26% degli intervistati, potrebbe aumentare la produttività tra il 10 e il 20%, mentre il 75% dichiara che la formazione dei dipendenti dovrebbe basarsi su modelli produttivi sostenibili.
“Delle 69mila imprese aderenti a FondItalia, il 25% opera nella filiera agroalimentare – sottolinea il presidente della stessa, Francesco Franco – si tratta quindi di comparti in cui la formazione dei lavoratori è sentita come necessaria e in grado di fare la differenza, vera e propria energia essenziale per le imprese che vogliono mantenere salda la loro posizione nell'attuale fluttuante mercato del lavoro e investire nel futuro”.
“L'85% degli intervistati ritiene inoltre che possa essere vantaggioso per le imprese usufruire dei supporti dei fondi interprofessionali – sottolinea Egidio Sangue, direttore di FondItalia – è una richiesta di aggiornamento delle competenze che nasce dalla volontà di fronteggiare le nuove sfide dei mercati internazionali e di valorizzare la qualità dei prodotti italiani. I fondi svolgono un ruolo fondamentale e il loro compito è quello di facilitare quanto più possibile le procedure di accesso ai finanziamenti per le aziende”.