Il vino, d'altronde, sta diventando sempre di più un prodotto globalizzato e lo spostamento dei consumi mondiali di vino dai Paesi tradizionalmente produttori a nuove aree di consumo sta dando un forte impulso agli scambi internazionali del settore. Secondo Wine Monitor, nel decennio 2004-2014 le vendite di vino made in Italy sui mercati esteri sono passate da 2,8 miliardi a 5,1 miliardi di euro. L'importanza del vino italiano sui mercati internazionali è confermato dal fatto che nel 2014, per la prima volta, le esportazioni a volume hanno raggiunto i 20 milioni di ettolitri, raggiungendo dimensioni analoghe ai consumi interni.
Per la Toscana l'export nel 2014 è valso circa 761 milioni di euro, con una crescita del 2% rispetto al 2013, ma con una performance di medio periodo molto positiva (+49%). A guidare la classifica è invece il Veneto, con 1,67 miliardi di export di vino (+63% rispetto al 2009), soprattutto grazie anche all'ottimo appeal di Prosecco e Amarone.
La Survey di Wine Monitor sugli operatori internazionali ha misurato la brand awareness dei territori vinicoli europei e ha messo in luce le principali zone di produzione di vini di successo. Ben sei regioni sono italiane, e tra queste primeggia ancora una volta il Veneto, che sembra aver ormai conquistato una sorta di leadership nel panorama dell'export enologico internazionale, seguito poi da Toscana, Sicilia e Piemonte.