“In Emilia Romagna si è registrato un calo del 3 per cento di aziende agricole nel 2014 e dell’1,1 per cento di occupazione nei campi. Trend in calo anche per il 2015. E’ improrogabile - rimarcano i promotori della manifestazione – un cambio di passo verso nuove politiche nazionali e regionali, tese ad allentare la morsa fiscale e burocratica nell’ambito di una concezione più ampia del lavoro agricolo: l’opera di chi lavora la terra è indispensabile sia per la produzione di cibo di qualità, sia per la tutela del patrimonio ambientale”.
“Non esiste territorio senza agricoltura: cosa accade se i produttori abbandonano la terra?” – è la protesta-provocazione di Agrinsieme Emilia Romagna. “Proprio quel territorio che racchiude in sé un valore immenso, non solo paesaggistico, ed è capace di trainare altri comparti economici quali turismo e artigianato”. Alla singolare manifestazione che è andata in scena su una collina dove centinaia di agricoltori, provenienti da tutta la regione e anche oltre, si sono raccolti formando prima un disegno a forma di “albero da frutto” per poi passare a un disegno a forma di “Sos”, hanno partecipato rappresentanti delle Istituzioni, dell’associazionismo e della formazione, tra cui anche una delegazione di studenti dell’Istituto agrario Serpieri di Bologna che ha collaborato nella fase preparatoria dell’evento.
“Quella emiliano-romagnola – ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli ai manifestanti - è un’agricoltura importante, che ha nella qualità, nella distintività e nell’innovazione le sue carte vincenti. C’è tuttavia un potenziale ancora inespresso. Per questo occorre lavorare sull’organizzazione delle filiere per incrementare il valore e distribuirlo con equità, ma anche per essere più competitivi sui mercati internazionali, programmando le produzioni, concentrando l’offerta, migliorando la commercializzazione”.
“L’annata 2014 è stata segnata dal maltempo e dalle conseguenze dell’embargo russo, ma da questi primi mesi del 2015 arrivano segnali incoraggianti sul fronte della congiuntura economica. Dobbiamo saperli cogliere - ha concluso l’assessore Caselli - approfittando delle più favorevoli condizioni esterne ma soprattutto utilizzando al meglio le risorse della nuova Pac e del nuovo Psr ormai prossimo all’approvazione finale. Quest'ultimo metterà a disposizione 1 miliardo 200 milioni di euro con cui la Regione vuole sostenere proprio l’innovazione, la competitività, la capacità di fare sistema della nostra agricoltura. Alleggerendo nel contempo gli adempimenti burocratici, ancora troppo pesanti. Lavoriamo in questa direzione tutti insieme”.
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Fonte: Agrinsieme Emilia-Romagna