La sospensiva del Milleproroghe fino al 2017 è ammessa soltanto in presenza di un procedimento penale già concluso e definito “alla data di entrata in vigore del decreto legislativo 29 marzo 2010, n. 48”, vale a dire il provvedimento di attuazione della direttiva 2008/118/Ce sulle accise. Quindi, chi ha definito la propria posizione giudiziaria in ambito penale dopo quella data non potrà avvalersi della norma. Il problema è che la disposizione esclude così un buon numero di imprese, colpite da furti e rapine, in rapido aumento negli ultimi anni.
“Abbiamo più volte segnalato – sottolinea il leader di AssoDistil - la recrudescenza di episodi di criminalità organizzata tesi alla sottrazione di alcol trasportato su autocisterne. Tali eventi avvengono in maniera sempre più sistematica e violenta da parte di associazioni per delinquere, finalizzate al contrabbando di prodotti alcolici. La sensazione è che in alcune aree del territorio nazionale non sia più garantita la sicurezza per gli operatori del settore distillatorio”. Anche per questo, la revisione delle regole fiscali, per gli industriali del settore, è ormai all'ordine del giorno.
“E' tempo di riscrivere la norma – rilancia il presidente Emaldi - prevedendo un'adeguata 'clausola di salvaguardia' per le imprese che rischiano l'accanimento fiscale, in caso di rapina o furto d'alcol, quando sia dimostrata la loro estraneità ai fatti criminosi. Molti produttori di altri Paesi europei condividono tale posizione e sono pronti a sostenerci in ambito Ue per una battaglia di legalità e di giustizia”.
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Fonte: Assodistil