Si è tenuta ieri 26 gennaio a Venezia la manifestazione degli agricoltori veneti organizzata da Agrinsieme regionale. La protesta è stata simbolizzata dalla barca, che ha portato i presidenti regionali di Confagricoltura e della Cia e gli esponenti nazionali delle Organizzazioni prima dall’assessore  all'Agricoltura Franco Manzato e poi a Campo S. Maurizio, luogo di incontro degli oltre 500 agricoltori del veneto.

"L’agricoltura, purtroppo, è come una barca che fa acqua da tante parti perché le falle, pur caparbiamente tappate dal sacrificio giornaliero degli agricoltori, sono continuamente provocate da interventi burocratici e politici che ne riaprono delle altre - riporta Agrinsieme - Non c’è, inoltre, una rotta bene definita nella politica agricola italiana; di fatto, spesso si naviga a vista con provvedimenti discutibili e non condivisi".

"Gli agricoltori sanno che la loro attività può essere messa in pericolo da calamità naturali come le inondazioni, la grandinate, le gelate, etc. in quanto caparbiamente riescono a rimediare a questi problemi, ma spesso sono impotenti contro i marosi e le tempeste della burocrazia, di una imposizione fiscale asfissiante, che non permette alle loro aziende di essere competitive sul mercato".

Molto franco, anche se cordiale, l’incontro dalla delegazione dei presidenti della Confagricoltura Veneto Lorenzo Nicoli e della Cia Flavio Furlani con l’assessore regionale all’Agricoltura Franco Manzato. Infatti, gli agricoltori hanno manifestato il grave disagio del settore agricolo, un disagio che si sta trasformando in rassegnazione che potrebbe portare alla chiusura di numerose aziende.
Per gli agricoltori veneti bisogna, pertanto, che si rimuovano tutti quei vincoli e oneri che penalizzino le aziende venete consentendo di produrre a parità di condizioni con gli altri agricoltori dell’Unione Europea.

Forte è stato l’invito che la delegazione degli agricoltori delle provincie venete, sostenuta anche dagli interventi del membro di Giunta della Confagricoltura nazionale Giangiacomo Bonaldi e del presidente nazionale della Cia Secondo Scanavino, ha formulato al presidente del Consiglio Regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato e ai capigruppo presenti.
Non è accettabile che a fronte di 77 milioni di euro stanziati nel bilancio agricolo, solamente 20 milioni siano effettivamente disponibili per le imprese agricole, e cioè quelli messi a disposizione per il cofinanziamento del Psr - hanno detto i rappresentanti degli agricoltori veneti - L’agricoltura, inoltre, è l’unico settore che vede i costi delle strutture, come quello del personale, a carico del settore stesso e non del bilancio generale della Regione. Infatti, ci sono stati tolti i sostegni al credito: dei 4 milioni del 2013 siamo passati ai soli 770.000 mila euro del 2015

Ruffato e i capigruppo presenti si sono dunque impegnati a trovare ulteriori risorse aggiuntive a quelle poste per il Psr nel prossimo assestamento di bilancio e hanno espresso solidarietà al settore.
Come hanno ribadito i presidenti degli agricoltori, la battaglia per la sopravvivenza e il rilancio del settore non si ferma con questa manifestazione, ma sarà portata avanti con determinazione anche nei prossimi mesi, confrontandosi con i candidati alla presidenza della Regione e successivamente con gli eletti.