Il Consiglio dei ministri dell’Agricoltura e della Pesca dell’Ue, appena conclusosi a Bruxelles, ha approvato il documento a sostegno del ricambio generazionale in agricoltura presentato dalla presidenza italiana. L'Italia, in tema agricoltura, ha caratterizzato il semestre europeo innanzitutto per il lavoro sul dossier giovani.

Il ricambio generazionale è fondamentale non solo per l'Italia ma per tutta l’Europa, dove i lavoratori under 35 del settore sono in media il 7,5%. Il testo, che ha ricevuto il via libera dal Consiglio, rappresenta una sintesi fondamentale del lavoro fatto su questo fronte.
Questi i tre punti cardine del documento:

1) Concessione di crediti dedicati da parte della Bei
È previsto il coinvolgimento della Bei, la Banca europea per gli investimenti per fornire un sostegno economico ai giovani agricoltori che intendono accedere ai finanziamenti. La Bei può intervenire attraverso una Garanzia bancaria europea e con prestiti favorevoli agevolando i giovani agricoltori che intendano avviare un'attività nel settore agricolo. Il requisito richiesto ai giovani agricoltori è dimostrare di avere una qualifica o competenze di formazione professionale e presentare un business plan strutturato dell'investimento proposto. L'intervento della Bei potrà essere così complementare agli strumenti nazionali esistenti. Parallelamente bisogna facilitare l’attuazione delle misure per gli under 40 contenute nella Pac 2014-2020.

2) Misure per l’accesso alla terra
Il documento ritiene necessario prevedere strumenti che favoriscano l’acquisto di terreni agricoli da parte di giovani, anche in deroga alle attuali norme in materia di aiuti di Stato.

3) Istituzione di un “Erasmus” per i giovani agricoltori europei
Su proposta della presidenza italiana si chiede l’istituzione di un "Erasmus” per i giovani agricoltori. L’obiettivo è quello di facilitare lo scambio di informazioni e di esperienze professionali tra le diverse realtà agricole europee. Il supporto sarebbe garantito dalle reti rurali nazionali e dalla rete rurale europea.

Sono molto soddisfatto – ha commentato il ministro Martina – che la nostra proposta abbia trovato il sostegno della maggioranza del Consiglio. Si tratta di misure fondamentali che puntano su tre assi: terra, credito e formazione. Vogliamo sostenere il lavoro dei giovani agricoltori e dare un futuro all’agricoltura europea".

Martina ha ricordato che nell’area dei 28 Paesi Ue, secondo i dati dello scorso maggio, circa 5 milioni di giovani non hanno un lavoro. L’ultimo censimento europeo in agricoltura del 2010 segnala inoltre che la percentuale di agricoltori under 35 era del 7,5%, a fronte di un 30% di over 65.
"Bisogna invertire la rotta - ha detto Martina - A livello nazionale ci siamo già mossi e abbiamo messo in campo diverse misure contenute in un Piano giovani in 10 azioni, che vanno dalla concessione di mutui a tasso zero, alle detrazioni per l’affitto di terreni agricoli, agli sgravi fiscali di 1/3 della retribuzione lorda per la stabilizzazione di giovani under 35, alle deduzioni Irap al 50% per le assunzioni di giovani nelle regioni del Mezzogiorno, fino ai crediti di imposta per investire nell’innovazione, nelle reti di impresa e nell’e-commerce”. 

Soddisfatti i giovani della Cia
Per favorire il ricambio generazionale in agricoltura non si può prescindere da terra e credito. Se questi provvedimenti saranno implementati con successo, potremmo essere in grado di superare due delle maggiori barriere d'entrata nel settore, dando la possibilità ai giovani di tornare sui campi. Portando nuova occupazione e sviluppo”. Lo ha detto la presidente dell'Agia-Cia Maria Pirrone, sottolineando il particolare l'importanza della creazione di un Fondo europeo di garanzia specifico per favorire prestiti accessibili ai giovani agricoltori: u+no strumento molto utile, visto che ad oggi "ben quattro imprese agricole “young” su 5 denunciano difficoltà enormi nell’accesso ai finanziamenti”.
Ovviamente “è altresì importante favorire l’accesso dei giovani al capitale fondiario - ha sottolineato la presidente dell’Associazione giovani della Cia- anche se, accanto alla vendita, tra le misure possibili, va fortemente sostenuto anche l’affitto, modalità più “soft” per un giovane start-upper”.