Secondo la Fao, l'organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, è lecito attendersi un aumento del prezzo del caffè visto il drammatico calo produttivo in Brasile, principale produttore mondiale. Non va meglio neanche per le nocciole, che costituiscono la base di molti dolci natalizi e le cui quotazioni in Turchia, dove ha sede il mercato principale, sono aumentate del 60% da inizio anno.
Possibili aumenti in vista anche per la pasta, con le quotazioni del grano duro aumentate dell'11% rispetto allo scorso anno. Secondo le proiezioni della Borsa merci telematica italiana è lecito attendersi un ulteriore aumento dei prezzi per via dei problemi di qualità del frumento duro sia in Francia che in Canada.
Allargando ulteriormente l'orizzonte dovremo rassegnarci a spendere sempre di più per gli alimenti a base di cereali. Secondo Oxfam, il network internazionale di 17 organizzazioni di Paesi diversi attivo nella lotta globale contro la povertà e l’ingiustizia, entro il 2030 prodotti a base di cereali come ad esempio i corn flakes aumenteranno fino al 44%.
In prospettiva, l'incremento del costi dei cereali si rifletterà anche sui prezzi della carne.
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Fonte: VeronaFiere