Così Luca Sani, presidente della Comagri, definisce la “Risoluzione unitaria sul semestre di presidenza italiana dell’Unione europea, con riferimento alle produzioni agroalimentari” approvata ieri.
Fra le varie questioni, quattro sono le più rilevanti per il Paese. Concludere il processo d’implementazione della nuova Pac, semplificando gli adempimenti e il processo legislativo, troppo basato sulla delega alla Commissione. Portare a casa il “dossier sull’agricoltura biologica” introducendo il nuovo sistema di regole per la produzione, le deroghe e i sistemi di controllo di controllo, in parallelo al riconoscimento del principio della “sovranità alimentare” per garantire la libertà degli Stati di introdurre o meno colture Ogm, e quindi la biodiveristà.
Ci sono poi il Regolamento sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari, che per l’Italia deve prevedere la menzione dell’origine o provenienza delle materie prime, e il grande dossier del “Transatlantic trade and investiment partnership” (Ttip) tra Usa e Unione europea.
"Un accordo quadro che per l’agroalimentare italiano può essere l’opportunità di valorizzare i modelli produttivi agricoli locali - commenta Sani - a patto che l’accordo finale garantisca gli standard agricoli e alimentari europei, protegga i consumatori e garantisca parità di condizioni per gli agricoltori, eliminando al tempo stesso molte delle barriere esistenti".
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Fonte: Luca Sani