E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sugli effetti delle piogge che hanno segnato i primi mesi estivi.
In alcune zone del Nord è caduto anche il triplo di acqua in più, ma in tutta Italia si sono registrate precipitazioni da record che hanno sconvolto i normali cicli stagionali delle campagne oltre a provocare danni diretti alle colture.
Le abbondanti piogge stanno sconvolgendo anche i cicli vegetativi delle piante, con l’allungamento dei tempi di crescita di molte colture. "Se nei mesi scorsi si era parlato di un anno senza inverno - nota Coldiretti - ora ci troviamo dinanzi a un anno senza estate e ciò sta condizionando i ritmi naturali".
In Lombardia, nelle zone della Brianza e del’alto milanese si segnalano terreni come acquitrini, raccolti e semine di verdure in tilt, disagi nel taglio di fieno e frumento. I raccolti di pomodori, melanzane, peperoni sono fortemente danneggiati, mentre la stagione per i meloni è da dimenticare. Ma le piogge stanno impendendo anche le operazioni di sfalcio del fieno.
Problemi gravi anche in Toscana dove le piogge intense e fitte cadute in poche ore negli scorsi giorni unite a fenomeni di grandinate, in particolare in Versilia, hanno danneggiato molte delle colture stagionali come i meloni, i pomodori e le insalata pronte per essere raccolte e finire sulle tavole. A soffrire, sotto decine di centimetri di acqua che si è abbattuta sui terreni soprattutto nella zona di costa, tra la provincia di Massa Carrara e Lucca, sono state un po’ tutte le produzioni di stagione in campo aperto. Ingenti danni anche alle produzioni floreali tipiche della stagione, come in limonium.
Problemi anche nelle Marche, dalla provincia di Ancona a quella di Pesaro, dove bombe d’acqua e grandine hanno colpito in particolare vigneti e ulivi, con percentuali di danno che in alcune aziende sono arrivate al 30-40 per cento della produzione. Ma la tempesta di ghiaccio non ha risparmiato neppure gli ortaggi, arrivando a danneggiare persino le carote.
In Piemonte, nel novarese le ripetute trombe d’aria hanno provocato gravi danni alle strutture aziendali, mentre la pioggia ha più riprese allagato stalle e ricoveri di attrezzature agricole.
Se mentre mucche e pecore non possono andare al pascolo, le api non volano per la troppa pioggia e non riescono a raggiungere il nettare dei fiori indispensabile per la produzione di miele made in Italy, il cui raccolto rischia di essere ridimensionato. Attesa anche per la vendemmia che dipenderà molto dalle condizioni che si verificheranno nei prossimi giorn, ma già adesso si conta un aumento dei costi di produzione per difendere viti e alberi da frutto.
"Dove le perturbazioni non sono state violente a beneficiare della pioggia – conclude la Coldiretti - sono state le coltivazioni di mais e riso, che come è noto hanno bisogno di molta acqua".
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Coldiretti