Una delegazione in rappresentanza dei produttori di riso piemontesi, tra cui Paolo Carrà, presidente dell’Ente nazionale risi e Carlo Riva Vercellotti, presidente della Provincia di Vercelli, hanno incontrato alcuni eurodeputati nella sede del Parlamento europeo per chiedere con urgenza l'adozione di una clausola di salvaguardia che protegga la produzione italiana di riso dalle massicce importazioni dall'Asia.
“Il problema sta diventando sempre più grave”. Il presidente dell’Ente nazionale risi, Paolo Carrà, avverte: “Le importazioni stanno aumentando, la Cambogia ormai è il primo partner europeo per quanto riguarda il riso”. Secondo Carrà però “non si tratta solo di una battaglia solo italiana ma che riguarda anche Francia, Spagna e Grecia comprese le aziende di trasformazione”. Per questo Carrà chiede “il blocco di queste importazioni a dazio zero alla luce delle turbative sul mercato europeo”.
“Vogliamo denunciare in Europa questa situazione incredibile”. Risoluto il presidente della Provincia di Vercelli Carlo Riva Vercellotti: “Migliaia di aziende sono a rischio nel vercellese per concorrenza asiatica sleale che produce a costi ridicoli”. E poi l'attacco alle multinazionali: “Questi Paesi sono colonizzati dalle grandi multinazionali che sfruttano la loro manodopera e l'ambiente mentre noi siamo vessati da tasse e burocrazia. Chiediamo protezione all'Europa con contingentamento di riso che viene importato”.
“L'Europa non può avere una politica commerciale ingenua ed arrendevole”. L'eurodeputato ed ex Commissario Ue all'Industria, Antonio Tajani, ha incontrato i rappresentanti dei coltivatori di riso italiani al Parlamento europeo. “La clausola di salvaguardia è possibile per proteggere la produzione europea. L'Europa ha spesso sbagliato in politica commerciale adottando un atteggiamento troppo timido. È arrivato il momento di cambiare”. E poi la critica al governo Renzi per aver scelto il portafogli della politica estera nella prossima Commissione europea: “Era meglio puntare al commercio internazionale, un portafogli dove l'Italia può sostenere concretamente le nostre imprese”.
“Bisogna rivedere gli accordi che permettono l'arrivo di questo riso”. L'eurodeputato Alberto Cirio, promotore dell'incontro al Parlamento europeo, non usa mezzi termini: “Questo riso importato non ha alcun tipo di qualità rispetto a quello italiano. Qualcuno vuole farci mangiare il risotto milanese fatto con il riso cambogiano”. Per questi Cirio invita la Commissione europea a “rivedere gli accordi commerciali” per “difendere il fatturato e i posti di lavoro italiani”.
24 luglio 2014 Economia e politica