A più riprese, nel corso della due-giorni di approfondimento che ha visto tra i relatori anche il ministro Maurizio Martina, il parlamentare europeo Paolo De Castro e i presidenti delle associazioni agricole Moncalvo (Coldiretti), Guidi (Confagricoltura) e Scannavino (Cia), l’Emilia Romagna è stata coinvolta e citata per le pratiche messe in campo a salvaguardia di un territorio minacciato costantemente dal dissesto idrogeologico e per una collaudata forma operativa di risparmio idrico a sostegno di una agricoltura trainante per l’economia del Paese e del suo export.
Il Consorzio di bonifica, la cui funzione è stata evidenziata come imprescindibile, anche da rappresentanti del Governo intervenuti (D’Angelis, Castiglione) e dal presidente emerito della Corte costituzionale Cesare Mirabelli, devono svolgere una funzione strategica e moderna diventando sempre più “protagonisti attivi” del territorio facendosi carico di scelte innovative nel principio della sussidiarietà che favoriscano al contempo anche ricadute economiche di prospettiva nelle zone in cui insistono. Un territorio che purtroppo fa conti assai salati con un consumo spesso eccessivo di suolo agricolo (70ha/gg) e con un lento e progressivo dissesto montano che mette a repentaglio sia il lavoro delle imprese che la sicurezza delle comunità.
A rappresentare l’Urber a Roma il presidente Massimiliano Pederzoli, il coordinatore Sangiorgi e tutti i presidenti dei singoli Consorzi con al seguito esperti consortili dei diversi settori. Degna di nota anche la relazione su Irriframe sul risparmio idrico del direttore del Canale Emiliano Romagnolo Paolo Mannini.
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Fonte: Urber