E ancora, rispondendo alle richieste rivolte dal presidente Federdoc Riccardo Ricci Curbastro per un maggiore coinvolgimento e impegno da parte degli organismi pubblici preposti, ha ribadito come il programma di Governo abbia come obiettivo principale quello di mantenere una stretta collaborazione tra ministero e filiera, nell’ottica di una crescita e di un rafforzamento del comparto. La priorità secondo Olivero è quella di mantenere forte e desta l’attenzione alla lotta alla contraffazione e della protezione dei marchi, attività indebolita dalla scarsità di fondi, come è stato evidenziato durante l’assemblea dal capo Dipartimento Icqrf Stefano Vaccari e dal direttore generale della qualità Emilio Gatto.
Non sono infine mancati commenti sulla questione dei domini internet: “Il Governo italiano è determinato ad assumere un'iniziativa forte sull'annosa questione dei domini '.vin' e '.wine' durante il semestre di presidenza italiana dell'Unione europea – ha ribadito il viceministro – questa è una partita che non può essere persa perché qui c'è in gioco non solo l'interesse dei produttori di vino, ma quello dell'Italia e dell'Europa al rispetto delle proprie leggi".
A fronte di tematiche scottanti anche qualche dato positivo rilanciato dal presidente della Federdoc : “Il mercato internazionale 'tiene', - ha sottolineato Ricci Curbastro - segnando per il 2013 il record delle esportazioni in valore (più di 5 miliardi di euro). Ciò è dovuto unicamente alla attenta politica di internazionalizzazione delle imprese, affinata nel tempo attraverso la comunicazione, l’informazione, la valorizzazione dei prodotti”.
E, in tema di valorizzazione e promozione in campo internazionale, un ultimo passaggio è stato dedicato ad Expo 2015. Secondo Olivero l’Expo non deve tradursi nella mera partecipazione a una Fiera, ma nell’occasione di lanciare un messaggio: “L’Italia deve rispondere alla globalizzazione omologante con la globalizzazione della biodiversità e ribadire le peculiarità del made in Italy, offrendo una visione del nostro patrimonio agroalimentare come eccellente, non solo dal punto di vista qualitativo ma soprattutto della sicurezza, ponendo il passaggio della certificazione come valore aggiunto imprescindibile e fondante. Possiamo offrire alla comunità internazionale – ha concluso Olivero - un modello italiano basato su sicurezza, qualità e distinzione, grazie all’attività di organismi come i Consorzi di tutela che valorizzano il prodotto e il territorio di appartenenza promuovendo il 'particolare vincente' nell’indifferenziato e troppo confuso universo alimentare”.
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Fonte: Federdoc