Con l’approvazione all’unanimità del Dl Emilia Romagna, la Camera dei Deputati ha concesso un sostegno ai territori colpiti dai terremoti e dai successivi eventi alluvionali.

Tra le norme approvate la sospensione dei mutui per le case inagibili senza oneri a carico del mutuatario e l’esclusione per il 2014 ed il 2015 dal patto di stabilità dei comuni terremoti degli interventi di ristrutturazione e delle donazioni ricevute. Ma ad attendere da oramai due anni erano anche gli agricoltori delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo.

È per questo che il deputato Giuseppe L’Abbate (M5S) della Commissione Agricoltura ha presentato un ordine del giorno che impegna il Governo Renzi a provvedere con urgenza al trasferimento delle risorse previste dal decreto legge n. 74 del 6 giugno 2012. Il ministero ha accolto l’impegno e dovrà provvedere entro e non oltre il 31 luglio prossimo.

Dopo gli eventi sismici del maggio 2012, l’allora Governo Monti aveva emanato un decreto, poi convertito in legge, per destinare 5 milioni di euro alla Società gestione fondi per l’agroalimentare (Sgfa) di Ismea con l’obiettivo di abbattere le commissioni per l’accesso alle garanzie dirette per gli agricoltori dei territori colpiti – dichiara L’Abbate – Ma in realtà i fondi non sono stati mai conferiti. Un ritardo che si è tradotto, di fatto, nell’impossibilità per gli imprenditori agricoli colpiti dal sisma di procedere alle necessarie ristrutturazioni, ritardando la ripresa delle loro attività economiche, stroncate dal sisma, nonché il rilancio economico dell’intero territorio”.

Sino ad oggi, infatti, non risulta trasferito a Sgfa alcun importo per ottemperare ai dettami della legge del 2012, nonostante il 19 dicembre dello stesso anno sia pervenuta, dalla Commissione europea, l’autorizzazione al regime di aiuti previsto dal Governo. Ovvero un contributo riservato alle imprese agricole attive nei settori della produzione primaria, della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli con sede o unità produttive nei territori dei comuni ricadenti nelle province interessate dal sisma.

Un provvedimento che aveva convinto Bruxelles ma che era finito nel dimenticatoio a Roma – conclude L’Abbate – In definitiva, siamo contenti dell’accoglimento di questa richiesta e confidiamo che il Governo stanzi prima del 31 luglio le somme previste per legge. Il nostro fiato sul collo non mancherà”.