“L’olivicoltura del Nord Est non subisce grandi sconvolgimenti dal recente accordo sulla ridistribuzione degli aiuti accoppiati della Pac, deciso nel compromesso sancito dalla Conferenza Stato Regioni, ma conserva tutta la sua carica di asse importante dell’economia agricola italiana”.
Lo ha affermato Pietro Sandali direttore generale di Unaprol a Verona in occasione della conferenza stampa dell’Aipo, l’Associazione interregionale dei produttori olivicoli convocata per presentare il bilancio di un anno di attività nell’ambito dei progetti di attività del REG. CE 867/08 e smi.
"L'accordo raggiunto dal ministro e dagli assessori regionali, ha aggiunto Sandali, che vale complessivamente 52 miliardi di Euro nel periodo 2014-2020, va nella direzione di salvaguardare gli interessi dei veri produttori italiani e cerca di superare particolarismi dei vari territori effettuando scelte prima mai adottate per il futuro dell'agricoltura italiana”.

Sul piano dei dati di produzione della campagna olivicola, in base ai dati dell’osservatorio economico di Unaprol risulta che l'olivicoltura del Nord-Est è una realtà economica che conta su più di 8.000 produttori con circa 7.000 ettari di oliveto in produzione. Gli ultimi dati di vendita evidenziano che nel Nord d’Italia sono venduti mediamente, attraverso la grande distribuzione circa 35.000.000 di litri di extra vergine per un corrispondente valore di 145 milioni di euro.
Con particolare riferimento alle Dop, sono stati venduti circa 980.000 litri di olio per un valore di 10 milioni di euro. L’olio prodotto è di qualità eccellente e trova sbocchi soprattutto nel Nord Europa, riuscendo a spuntare prezzi maggiori rispetto alla media nazionale degli oli a denominazione. Le ultime quotazioni all’origine evidenziano per la Dop Garda un livello di € 9,25/kg.(f.co azienda produttore – merce nuda, iva esclusa).

Per quanto concerne la zona dop Garda (previsioni produttive), per la campagna 2013-2014 si segnala la crescita a due cifre in tutte le regioni che concorrono alla Dop Garda. Lombardia e Trentino si stimano al +35% rispetto al 2012, mentre si sale al +40% per il Veneto, dopo la forte riduzione dello scorso anno. La denominazione Dop Veneto, che corrisponde alle provincie di Verona, Padova, Vicenza, Treviso, è divisa in tre menzioni geografiche: Del Grappa, Euganei e Berici, Valpolicella. In queste zone si coltivano le stesse varietà: casaliva, frantoio, leccino, grignan, favarol, raza, trepp, less.
Nella provincia di Vicenza, infine, la tradizione olivicola è molto antica, ma il rilancio della coltivazione è avvenuto solo recentemente e la produzione è diffusa a nord del capoluogo, nella valle del Brenta e a sud, sulle pendici dei Colli Berici. 
Si tratta di un’olivicoltura di nicchia, ma di alto valore qualitativo, con un posizionamento di mercato particolarmente premiante. La ripartizione provinciale delle superfici olivicole in veneto indica la predominanza della provincia di Verona con il 77%. Per la campagna 2013/2014 si evidenzia un livello produttivo pari a circa 888 tonnellate di olio in progressione notevole rispetto alla campagna precedente (+40%).