Dopo la mini ripresa di marzo, il mese di aprile gira in negativo per i prezzi agricoli alla prima fase di scambio. Lo rileva l'Ismea sulla base dell'indice dei prezzi dei prodotti agricoli, che nel mese in esame si è attestato a 131,7 (base 2000=100), registrando una flessione del 3,7% su base mensile e del 2,6% nel confronto annuo.

L'aggregato delle produzioni vegetali subisce in media un deprezzamento del 7,8% a causa in particolare della flessione degli ortaggi che in un solo mese hanno ceduto il 24%. All’origine del calo l’eccesso d’offerta determinato dalle temperature miti di aprile.

Sembra in via di esaurimento la spinta al rialzo dei cereali che aveva caratterizzato il primo trimestre dell’anno. Il comparto cerealicolo flette dello 0,2% sul mese precedente, con punte negative per il frumento tenero (-0,7%). Tra i segni meno si segnala, anche in questo mese, quello dei vini che arretrano di un ulteriore 1,9% su base congiunturale. Le elaborazioni dell'Istituto indicano, invece, aumenti per la frutta (+3,2%) e per gli oli di oliva (+2,9%) che in questa fase non risentono dell’andamento negativo dei prezzi spagnoli. Stabili rispetto a marzo le coltivazioni industriali.

La dinamica mensile rivela nell’aggregato zootecnico uno 0,2% di riduzione media dei prezzi, che riflette dinamiche contrapposte tra il comparto del bestiame vivo e le uova (+0,4%) e quello dei lattiero caseari (-0,9%). Tra gli animali vivi si rilevano incrementi soprattutto per gli ovicaprini (+11,5%), trainati dalle richieste in coincidenza con le festività pasquali. In crescita su marzo anche gli avicoli (+0,6%) e i suini (+0,3%), mentre i bovini e le uova cedono rispettivamente l’1,7% e il 4,2%.

Rispetto ad aprile 2013 - comunica Ismea - il gruppo delle coltivazioni ha registrato una flessione del 6,2%, con performance particolarmente negative per i vini (-20,9%) e segni meno di minore entità per cereali (-9%), oli d’oliva (-5%), coltivazioni industriali (-4,3%), ortaggi (-3%) e frutta (-0,4%). Nel comparto zootecnico le quotazioni all'origine segnano, in controtendenza, un più 2% su base annua. A sostenere i listini è stata unicamente la componente lattiero-casearia (+5,8%), mentre animali vini e uova hanno ceduto l’1,2% rispetto ad aprile 2013.

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