"La proposta di risoluzione del presidente della Commissione Agricoltura alla Camera, per dirimere la questione della Pac è un'intollerabile ingerenza nelle competenze delle Regioni e, di per sé, non mi stupisce tale inqualificabile iniziativa, se si pensa che il Governo in carica non è espressione di alcuna elezione democratica". Il commento è dell'assessore all'Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, in merito alla proposta di risolvere il nodo della declinazione interna della Politica agricola comune "con un atto d'imperio, demandando al Governo poteri che non ha".

"Anzi - accusa l'assessore lombardo - nel documento che circola in bozza vengono addirittura blindati plafond per i comparti ovicaprino e olivicolo-oleario, travalicando qualsiasi enunciazione sul piano di indirizzo politico, per sostituirsi a una concertazione in corso all'interno della Conferenza delle Regioni". L'assessore all'Agricoltura della Lombardia contesta duramente tale iniziativa e si appella al ministro delle Politiche agricole, "affinché si esprima in modo chiaro, coerente e definitivo nel dibattito".

"Se il collega della Puglia, presidente della Commissione Politiche agricole all'interno della Conferenza delle Regioni, ritiene di dover convocare anche  il 16 maggio il tavolo delle trattative, la Lombardia è disponibile a chiudere in fretta la partita - ha reso noto Fava -. I temi da affrontare sono molti, bisogna sostenere l'agricoltura vera nelle aree a maggior vocazione produttiva, per non perdere ulteriore competitività a livello europeo. Il ministro e le Regioni recepiscano l'urgenza e si prosegua nel rispetto delle regole, senza abusi di potere o delegittimazioni nei confronti delle amministrazioni regionali".