L'iniziativa, oltre a far degustare le migliori produzioni vitivinicole italiane, intende spiegare storia e tradizioni del settore, opportunità e potenzialità sui mercati, ma anche introdurre al tema della legalità raccontando come l’esperienza, portata avanti insieme da Cia e Libera Terra, abbia permesso di rendere produttivi e “puliti” molti terreni confiscati alle mafie. Quelle terre che oggi, attraverso il lavoro di cooperative di giovani, creano prodotti di qualità e apprezzati dai consumatori: vino, olio, pasta, frutta e formaggi.
“Diamo un grande valore a questa iniziativa - hanno sostenuto i rappresentanti di Cia e Libera Terra - perché tutti questi ragazzi che si stanno formando e preparando con anni di studio, master e specializzazioni, saranno, domani, i nostri migliori testimonial. Sono tutti potenziali ambasciatori nel mondo delle grandi produzioni enogastronomiche ‘made in Italy’ e spiegheranno come il Belpaese sia attivo sul fronte dei valori e della legalità”.
“L’azione di Cia e Libera - concludono gli organizzatori dell’iniziativa - è tesa anche a sgretolare finalmente quell’immagine stereotipata che nel mondo ci vede come inaffidabili e, purtroppo, ‘mafiosi’”.
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Fonte: Cia