"Abbiamo ribadito la nostra costante pressione al Governo italiano perché prenda una posizione chiara in materia di assegnazione dei domini di primo livello, come .vin, .wine, facendo in modo che non vengano assegnati liberamente anche a coloro che non hanno l'uso della denominazione d'origine: il rischio sarebbe quello di cliccare sito www.baroloitalia.vin e trovare un sito canadese che vende kit per fare il vino in casa!”.

Lo dice Filippo Gallinella, deputato del Movimento Cinque Stelle e membro della commissione Agricoltura di Montecitorio, in merito al Testo unico della vite e del vino presentato ieri alla Camera dei Deputati.

“Un codice unico del vino che permetta di semplificare la normativa e tutelare produttori e consumatori, come avevamo chiesto in un atto di indirizzo al Governo. Sono oltre 350 le leggi in materia di vitivinicoltura in vigore in Italia - continua Gallinella - senza contare gli oltre 200 regolamenti comunitari e le 400 circolari, la necessità di alleggerire le maglie di uno dei settori più importanti del nostro agroalimentare era quanto mai evidente”.

Gallinella ripropone poi la quetione della ricerca del responsabile italiano delegato ad occuparsi della materia dei domini web, "che dovrebbe aver partecipato  all'assemblea  europea senza mai riferire nulla - rincara - ma se ne sembrano perse le tracce. Il nuovo ministro ci aiuterà in questa spasmodica ricerca? Così magari riusciremo finalmente a capire qual è la posizione che abbiamo portato in Ue".