La relazione inerente l’Ocm di settore è stata sviluppata da Cherubini del Mipaaf che oltre a fornire una panoramica puntuale sullo stato di applicazione della Ocm in Italia negli ultimi anni, ha commentato tutte le principali modifiche introdotte con il varo del nuovo regolamento sulla Ocm Unica e l’iter di approvazione degli atti delegati e degli atti di esecuzione con cui entro la fine dell’anno corrente dovrebbe giungere a compimento il quadro normativo di riferimento. Cherubini ha sottolineato la sostanziale riconferma del ruolo e della funzione delle Op quali strumenti cardine della Ocm e la validità dell’attuale regime di sostegno basato sui programmi operativi che esce sicuramente rafforzato dalla riforma anche in virtù di alcuni aggiustamenti negli aspetti applicativi che consentiranno per il futuro alle Op di perseguire con sempre maggiore incisività gli obiettivi prefissati dal legislatore comunitario, primo fra tutti la prevenzione e la gestione delle crisi di mercato.
Le relazioni di Romito e Ripepi del ministero hanno analizzato i principali aspetti della nuova programmazione dello sviluppo rurale e il futuro del regime dei pagamenti diretti, alla luce della recente emanazione dei relativi regolamenti di base. Per quanto riguarda questo ultimo tema l’illustrazione è stata incentrata principalmente sugli aspetti più generali della riforma, essendo il quadro normativo nazionale in fase di definizione visto che il regolamento del Parlamento e del Consiglio demanda direttamente agli Stati membri la possibilità di declinare in funzione delle proprie specificità importanti aspetti applicativi della riforma quali la definizione di agricoltore attivo, l’individuazione del modello di convergenza e delle modalità di calcolo del valore dei titoli all’aiuto e i termini di applicazione degli eventuali regimi di sostegno accoppiati.
Anche per quanto le nuove regole di complementarietà e coerenza tra Ocm ortofrutta e svilupoo rurale, tema questo molto sentito dalle Op e dalle imprese del comparto ortofrutticolo, la discussione, sebbene in una fase avanzata, non si è ancora conclusa e non è possibile conoscerne ad oggi l’esito finale, fermo restando l’impegno espresso dal ministero di pervenire a una semplificazione rispetto al passato e a superare la logica delle soglie differenziate per misura e per territori che negli ultimi spesso hanno spesso condizionato in negativo la capacità di investimento delle Op e delle imprese del comparto ortofrutticolo.
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