Si è tenuto il 21 gennaio 2014 a Bologna il convegno "Dal seme al cibo: il valore aggiunto della cooperazione" , promosso dall’Alleanza delle cooperative italianeL'incontro ha ribadito l'importanza del sistema cooperativo sia a livello nazionale che internazionale perché è uno strumento di valorizzazione e di crescita del lavoro dei contadini come dei piccoli imprenditori, garantendo equità e partecipazione.
Ovunque la cooperativa è uno strumento di garanzia per la democrazia. Mentre crea reddito, lo distribuisce ai suoi soci, e si muove in un contesto di libertà, perché lavora in autonomia. Oggi la sua grande sfida è quella di adoperarsi per un autentico sviluppo umano integrale che tenga conto della crescita economica ma che non prescinda dal livello socio-emozionale e spirituale dell'essere umano.

In questo contesto, Cefa ha raccontato la sua proposta di cooperazione che guarda al futuro e che chiede al mondo cooperativistico nazionale un coinvolgimento totale per creare insieme un nuovo modello di sviluppo.

Là dove si muore di fame non c'è bisogno di solo cibo, occorre diffondere conoscenze e cultura della produzione agricola e della sua trasformazione in cibo, occorre organizzare e diffondere la cultura della partecipazione.

Di particolare significatività è il progetto della filiera del latte di Njombe, a 800 km da Dar el Salaam, in Tanzania. Si è partiti con il progetto Africa Milk Project otto anni fa. Cefa ha creato le condizioni affinché Granarolo potesse investire in questa zona, raggruppando 800 piccole imprese familiari di allevatori che si sono associati in una cooperativa, la Njolifa, e che consegnano ogni giorno in media 4000 litri di latte crudo alla latteria.  Ora dopo oltre 10 anni di attività, gli agricoltori diventeranno proprietari della latteria, saranno chiamati a gestire il progetto direttamente e saranno assistiti da Granarolo per svilupparlo.

La cooperazione permette di avviare uno sviluppo sostenibile dell’economia agro-industriale di un territorio e il miglioramento delle condizioni di vita delle comunità rurali. Lo dice anche una ricerca ad hoc realizzata dall'Università Roma 3, che ha studiato il progetto per 6 mesi: il guadagno reale degli allevatori della latteria è stato del 142% in più rispetto a quando la latteria non esisteva. A ciò si aggiunge la disponibilità di latte fresco pastorizzato alla popolazione e in particolare a 25 mila bambini delle scuole del distretto di Njombe. Fondamentale, per il raggiungimento di queti traguardi, la fornitura di know how tecnico e tecnologico, di formazione e affiancamento continuo: la latteria diventa quindi modello esportabile per nuove azioni e comportamenti.

“La sfida per l’acqua e il cibo nel mondo di oggi e di domani”: è questo il titolo del contributo di Romano Prodi, intervenuto al convegno in veste di presidente della Fondazione Popoli

Proprio per questo Cefa si mette realmente in gioco con il progetto “Dal seme al cibo” per aiutare i contadini nel mondo; sarà inoltre presente all’Expo 2015 di Milano, dedicato al tema della nutrizione e di come produrre l'energia necessaria per la vita. Questo progetto vuole coinvolgere imprese e cooperative in una sorta di fondo comune di investimento in cui è possibile sottoscrivere delle quote da investire in progetti agricoli di Cefa.

Creare sinergia con Cefa è garanzia di qualità e di successo perché solo una Ong di lungo corso ha la capacità di comprendere la cultura, i bisogni della popolazione, il mercato interno, dove l’impresa poi decide di operare. E solo una Ong con una forte vocazione agroalimentare tutela i piccoli imprenditori, la piccola agricoltura/allevamento e tiene conto delle loro esigenze, della loro natura (non li vuole far diventare “braccianti”, ma li vuole imprenditori), ma anche della vocazione di quel territorio contribuendo a “rispettare” l’ambiente stesso.

Le cooperative italiane, che si coinvolgeranno in questo ambizioso programma “Dal seme al cibo”, potranno quindi sostenere in una sorta di partnership progetti diversi: chi lavora nel settore sementiero, potrà sostenere i progetti che Cefa ha avviato per la diffusione di diversi tipi di sementi in Sud Sudan e in Tunisia; chi si occupa di trasformazione, potrà partecipare ai progetti che prevedono la trasformazione delle materie prime, come il miele in Kenya  e di olive da tavola in Marocco; chi è nella commercializzazione dei prodotti potrà collaborare con le cooperative dei campesinos dell’Ecuador che producono caffè e cacao; chi si occupa di sistemi e strutture per lo stoccaggio, porterà la propria esperienza in tutti i progetti agricoli che Cefa promuove per migliorare la conservazione dei prodotti delle famiglie contadine ed evitare le perdite alimentari.