Il 27 novembre scorso si è tenuta ad Algeri la prima riunione ministeriale dei rappresentanti dell’agricoltura dei Paesi del Mediterraneo occidentale (il cosiddetto “5+5”) sul tema della sicurezza alimentare. La riunione si è svolta tra i cinque Paesi della sponda europea (Italia, Francia, Portogallo, Spagna e Malta) e quelli della sponda africana (Libia, Algeria, Marocco, Tunisia e Mauritania).

Per l’Italia è intervenuto il sottosegretario di Stato alle Politiche agricole alimentari e forestali Giuseppe Castiglione, che ha evidenziato come quest’alleanza euro-mediterranea sia strategica per aumentare la produttività agricola e lo scambio di informazioni ed esperienze in un’ottica di sostenibilità economica e sociale. Il sottosegretario ha poi illustrato l’importanza di interventi di stabilizzazione dei mercati finanziari per evitare fenomeni speculativi, tra cui quello della volatilità dei prezzi e ha sottolineato come occorra intensificare la lotta contro la desertificazione e la cementificazione, causa di perdita di suoli fertili e produttivi. A tale scopo, i Paesi firmatari hanno dato particolare attenzione alla gestione delle risorse idriche, auspicando che la ricerca possa incentivare la produzione agricola e la sopravvivenza delle aziende in aree più a rischio. Il sottosegretario ha sollecitato riflessioni sull’impiego delle agroenergie che dovrebbero essere ottenute senza utilizzare produzioni destinate all’alimentazione, ma diversificando l’attività degli imprenditori agricoli attraverso il riutilizzo di sottoprodotti o materie prime alternative.

Speciale menzione è stata riservata all’insieme dei valori legati alla dieta mediterranea, come il legame tra tradizione e territorio e la conseguente necessità di salvaguardare alimenti tipici e salutari della alimentazione italiana, come l’olio extravergine d’oliva, frutta e verdura e produzioni a base di cereali. Castiglione ha, infine, ricordato l’esigenza di mettere in campo azioni concrete volte a sostenere le filiere agroalimentari e strumenti idonei per i piccoli agricoltori, come quelli relativi all’accesso al credito, con particolare attenzione al ruolo delle donne e dei giovani in agricoltura.