Cosa significa oggi produrre zucchero in Italia, quale futuro attende le 10.000 aziende agricole che coltivano barbabietole, quali percorsi intraprendere per sostenere, alla luce della nuova Pac, l'italianità di questo importante settore agro industriale.
Questi alcuni dei temi al centro dell’affollata tavola rotonda che la cooperativa Coprob, produttrice dello "zucchero 100% italiano", ha organizzato alla Biblioteca del Senato, con la partecipazione di rappresentanti del mondo politico, sindacale, industriale e della pubblica amministrazione.

Sotto il patrocinio della Senatrice Leana Pignedoli, hanno partecipato tra gli altri la senatrice Maria Teresa BertuzziPaolo De Castro (presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo) e l'onorevole Paolo Russo; Antonio Ambrosio (consigliere del ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo), Felice Assenza (Mipaaf), Isabella Flajban (Mise), Claudio Gallerani (presidente di Coprob) e Giovanni Tamburini (presidente di Unionzucchero).

Nel corso del dibattito è emersa con forza la rilevanza strategica della filiera bieticolo saccarifera e la necessità di assicurarne il futuro anche dopo il 2017, quando cesseranno le quote nazionali di produzione.
Aprendo i lavori, il presidente De Castro ha detto che “è necessario salvaguardare la filiera bieticolo-saccarifera nazionale – e ha sottolineato che – per favorire al massimo la crescita è necessario regolamentare il mercato”.

Gallerani ha confermato la ”ferma intenzione di Coprob di continuare a produrre zucchero 100% italiano, valorizzando il ruolo dell’agricoltura anche ricorrendo alle diversificazioni nell’uso dei sottoprodotti in campo energetico, delle nuove tecnologie e della plastica biodegradabile. Nonostante gli ostacoli burocratici e la corsa in salita impostaci dalla Ue”. 
“Vogliamo garantire alla nostra base sociale ed alla filiera nella sua interezza nuove fonti di reddito innovative e proiettate al futuro”
, ha poi concluso.

Da parte loro, i parlamentari Bertuzzi e Russo si sono impegnati a vigilare sia sulla completa erogazione degli aiuti nazionali dovuti per il 2009 e 2010 (51 milioni di euro), sia sulla ripartizione degli aiuti comunitari accoppiati alla bieticoltura dal 2014 in poi.

"Il ministro intende erogare una prima parte degli aiuti nazionali già con il prossimo ‘decreto del fare 2’ o con la ‘legge di stabilità’ - ha ribadito Ambrosio - e programmare nei prossimi anni la parte residua".

“E’ necessario che le politiche comunitarie garantiscano l'equilibrio del mercato, limitando il più possibile l’impatto delle importazioni – ha sostenuto Giovanni Tamburini - anche perché lo zucchero prodotto in Italia assicura qualità oltre che il rispetto di ogni regola sociale e ambientale; così da garantire i cittadini che ricercano un consumo eticamente responsabile. Il comparto bieticolo saccarifero nazionale rappresenta una filiera virtuosa che storicamente aggrega la produzione agricola con la trasformazione industriale - ha concluso - ma che vuole andare oltre per coinvolgere a valle distribuzione e industria alimentare per sviluppare una logica di programmazione e solidarietà proiettate nel tempo che consentano a tutti gli attori di difendersi dalla volatilità dettata dalle speculazioni internazionali".

Evento e interviste saranno pubblicate sul canale http://www.youtube.com/user/videocoprob