A segnare il miglior risultato al di fuori dai confini nazionali, sottolinea la Coldiretti, è lo spumante italiano la cui domanda cresce addirittura del 19% nel 2013. "Oltre la metà del fatturato estero – precisa la Coldiretti - viene realizzato nell’Unione europea dove le esportazioni di vino crescono del 10% come avviene negli Stati Uniti". La Germania si conferma il primo mercato per le bottiglie tricolori, con una crescita del 13%, ma l’export va a gonfie vele anche in Francia (+12%) e Gran Bretagna (+8%). Un vero e proprio boom si registra però in Russia, dove gli acquisti di vino italiano sono cresciuti del 32%. Crescita record (+30%) anche in Australia. Un dato significativo se si considera che lo stato oceanico è oggi il primo Paese esportatore di vino tra quelli extraeuropei e il quarto a livello mondiale dopo Francia, Italia e Spagna. Positivo anche il dato sui mercati asiatici, con una crescita complessiva del 3%, con un aumento del 5% in Cina.
I buoni risultati sui mercati esteri sono stati accompagnati da un aumento del valore delle vendite anche a livello nazionale dove nel primo quadrimestre del 2013 si è verificato un aumento dell’8,4% degli acquisti familiari secondo l’Ismea. "Un risultato - continua la Coldiretti - determinato dagli aumenti dei prezzi medi poiché i consumi nazionali in quantità sono scesi a minimo storico dall’Unità d’Italia ad appena 22,6 milioni di ettolitri nel 2012, inferiori addirittura ai 29 milioni di ettolitri bevuti negli Stati Uniti (+2%) e ai 30,3 milioni di ettolitri della Francia che detiene saldamente il primato mondiale".
A livello mondiale ad aumentare è soprattutto la domanda in Cina con 18 milioni di ettolitri (+9%) mentre "in Europa - continua la Coldiretti - i consumi crescono un poco in Francia e sono invece stabili in Germania, Portogallo e Grecia mentre calano, oltre che in Italia, anche in Spagna. Il risultato è stato un aumento dei consumi mondiali che - conclude la Coldiretti - hanno raggiunto 245,2 milioni di ettolitri nel 2012 (+0,6%) secondo l’Oiv".
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Fonte: Coldiretti