Con queste parole Gennaro Sicolo, presidente del Consorzio nazionale degli olivicoltori (Cno) ha annunciato di scritto al ministro Nunzia De Girolamo, sollecitando una rapida conclusione dei lavori preparatori del provvedimento sull'Alta Qualità dell'olio extra vergine di oliva italiano.
"C'è un’ampia condivisione delle categorie economiche sul nuovo strumento della certificazione per la migliore produzione italiana - prosegue Sicolo - Non comprendo per quale ragione ora qualcuno stia frenando. Noi del Cno riteniamo che lo strumento dell'Alta Qualità rappresenti la strada giusta per valorizzare la migliore produzione italiana, senza intaccare prodotti che si sono già affermati sul mercato come il biologico e le Dop".
Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali è impegnato da alcuni mesi su un provvedimento con il quale si istituisce il Sistema di qualità nazionale e si definisce il disciplinare di produzione dell'olio extra vergine di oliva Alta Qualità. E' stata la stessa filiera olivicola a proporre il nuovo strumento di valorizzazione commerciale della migliore produzione di olio.
I requisiti tecnici e di qualità sono più stringenti e rigorosi rispetto a quelli minimi previsti dalle vigenti norme europee e nazionali. Nella categoria dell'Alta Qualità dell'olio di oliva extravergine entra solo il prodotto di eccellenza che così può beneficiare di una “marchio ombrello” con il quale fare presa sul mercato.
Secondo il presidente del Cno "l'Alta Qualità è un’opportunità per la filiera dell'olio extravergine, perché è la strada per differenziare la migliore produzione, rafforzare la posizione di mercato nei confronti della distribuzione e portare più valore aggiunto alla fase agricola".
"Per i consumatori - conclude Sicolo - la certificazione è garanzia di trasparenza, di riconoscibilità e di certezza sulle qualità".
© AgroNotizie - riproduzione riservata