Dopo il successo del progetto Vini italiani in Cina, promosso e finanziato dal ministero dello Sviluppo economico, in convenzione con Unione italiana vini e Federvini con il supporto di Enoteca Italiana è ora la volta di Taiwan.
Il progetto dal titolo Vini Italiani a Taiwan si articolerà in due fasi. La prima prevede un seminario nella capitale di Taiwan Taipei, previsto per novembre 2013, destinato a giornalisti, opinionisti, operatori, buyer di department stores per iniziarli alla conoscenza dell’Italia enoica, e in business to business, cui saranno invitati anche i Food & Beverage Managers dei principali alberghi e ristoranti, e anche tour operator. Seguirà poi un incontro in cui saranno proposti abbinamenti di vini con specialità enogastronomiche italiane, per cominciare a colmare le consistenti lacune di conoscenza e informazione sul vino italiano nel mercato taiwanese.

Perché Taiwan?
Risponde Pietro Celi, direttore generale per le Politiche di internazionalizzazione e la promozione degli scambi del Mise, firmatario del progetto: “Oltre ad essere un mercato interessante per la sua elevata capacità di spesa, (23 milioni di abitanti con un reddito procapite molto elevato, 37.000 dollari) Taiwan è una testa di ponte verso il continente asiatico: moltiplica le opportunità commerciali nel food. Il vino italiano, molto apprezzato dagli intenditori, non appare sufficientemente conosciuto dai consumatori che amano le abitudini di consumo occidentale in generale, ma verso i quali occorre fare una capillare opera di informazione, comunicazione  e formazione” .

Giovanni Pugliese export manager di Enoteca Italiana e vice presidente di Yishang
Anche nel caso di Taiwan sarà necessario investire in azioni informative e formative per superare il gap che contrappone l’Italia agli altri Paesi produttori (Francia in primis) sia in termini di conoscenza che di quote di mercato. E quello che stiamo facendo, e che dovremo continuare a fare, è raccontare non solo quello che c’è dentro la bottiglia, ma anche quello che c’è intorno, i magnifici territori, le perle gastronomiche e le storie dei produttori, che affascinano il consumatore e sono gli argomenti più efficaci per creare valore aggiunto”.

Vini italiani in Cina
L’inaugurazione è avvenuta a Pechino il 26 novembre 2012 con un evento rivolto a operatori di settore, opinion leader, istituzioni cinesi ed italiane, cui ha partecipato tra gli altri  il presidente di Federvini Vallarino Gancia. E’ seguito un wine party con i vini italiani abbinati a piatti tradizionali della cucina cinese, con circa 150 invitati. In coincidenza con il Vinitaly è stata realizzata la seconda fase del progetto, nella quale le cantine di Umbria, Toscana, Emilia e Veneto, selezionate dalle Federazioni di settore, sono state visitate da 14 opinion leader e giornalisti delle principali testate cinesi. La terza fase del progetto ha previsto una missione incoming nelle cantine di Sicilia, Puglia e Piemonte di buyer e distributori cinesi. La quarta consisterà in un incoming di buyer cinesi interessati all’acquisto di macchinari italiano per l’imbottigliamento e l’imballaggio alimentare, a metà novembre in accordo con le associazioni Ucima e Anformape. Infine la chiusura del progetto, in calendario per il prossimo novembre, nell’Auditorium dell’Italian center di Shanghai, avverrà in coincidenza con la più grande fiera agroalimentare della Cina, la Food hospitality China (Fhc), e prevede la presentazione dei risultati del progetto, un workshop e incontri business to business.