Se è vero che si può fare a meno di molte cose ma non del cibo, la crisi sta mettendo in difficoltà anche il settore degli alimentari, ormai travolti dal crollo generale dei consumi degli italiani.
Ad aprile le vendite di prodotti alimentari hanno subito una flessione record del 4,5 per cento tendenziale, con una riduzione senza precedenti nella Grande distribuzione (-4,7 per cento) nonostante il moltiplicarsi di sconti e “3x2”. Dal 2008, infatti, l’offerta promozionale nella Gdo è cresciuta sia in termini di pressione (+9 punti) che di profondità dello sconto (più che quintuplicati i tagli di prezzo superiori al 40 per cento).
Lo afferma la Cia - Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati Istat sul commercio al dettaglio.

Eppure, nonostante promozioni e offerte speciali, gli italiani comprano sempre di meno, anche quando si tratta dell’essenziale: la Cia riporta che oggi le famiglie, sempre più schiacciate da costo della vita, bollette e altri oneri fiscali, devolvono solo il 19 per cento della spesa mensile all’alimentazione.

"La conseguenza è una riduzione continua e costante degli acquisti per la tavola su livelli che non si vedevano da quarant’anni - commenta la Cia - E che coinvolgono ormai tutte le tipologie commerciali: non solo i piccoli negozi di quartiere (-4,2 per cento), ma anche gli ipermercati (-5,5 per cento) e i supermercati (-5,3 per cento). Si salvano solo i discount, che però sfuggono al segno meno con un lieve +0,4 per cento".

E i “tagli” ai consumi alimentari non riguardano più solo frutta (-4,5 per cento), ortaggi (-2,2 per cento), carne bovina (-6,5 per cento) e pesce fresco (-4,8 per cento). Nel primo trimestre sono calati anche gli acquisti di pasta (-1,6 per cento) e di latte, ovvero gli alimenti base di uso quotidiano della “dieta” degli italiani.