Citato già nel primo secolo dopo Cristo dallo scrittore romano Gaio Plinio Secondo, detto “Plinio il Vecchio” nel Naturalis historia come “lattuga veneta” e “erba amica del fegato”, il radicchio conserva la sua storia anche nell’origine latina del suo nome, “radicula” ovvero radice.
Verso la fine del 1400 si iniziano ad avere informazioni storiche su questo ortaggio in quanto risulta introdotto nella Repubblica di Venezia, mentre nel XVI secolo iniziò la coltivazione del radicchio denominato “fiore d’inverno” nel territorio di Dosson, nel comune di Casier, nel trevigiano.
Sotto il profilo botanico il radicchio è una specie di cicoria (Cichorium intybus) della famiglia delle “Compositae” dal caratteristico sapore amarognolo disponibile, essenzialmente, nelle due varianti: il radicchio verde e il radicchio rosso.
Anche se nell’immaginario collettivo il radicchio viene identificato quasi univocamente con il radicchio rosso (tanto che in alcune zone il radicchio viene chiamato cicoria rossa), in natura si trova anche nelle varianti di colore verde, bianco e variegato. E sotto il profilo alimentare, vedremo, ci sono importantissime differenze!
Anche la forma può essere molto diversa: da globoso e sferico fino alla forma allungata; dipende dalle singole varietà.
In passato era una verdura poco usata a causa del suo sapore amarognolo, ma negli ultimi decenni l’interesse per questo alimento è aumentato sia in cucina, sia in ambito nutraceutico.
Può essere mangiato sia cotto che crudo; il radicchio è ottimo grigliato, alla brace, in padella o marinato, per le insalate. Cotto, può essere utilizzato nei primi piatti (come la pasta al radicchio e gorgonzola o i risotti), abbinato alle carni (soprattutto quelle bianche per il suo contrasto con il loro sapore delicato), come ingrediente per ripieni o frittate.
Per l’utilizzo del radicchio crudo si consigliano le varietà precoci che si riconoscono per le foglie arrotondante e il sapore leggermente più amaro. Se, al contrario, si intende utilizzare cotto o per il condimento per la pasta, si consiglia di scegliere varietà tardive (con foglie lunghe).
Viene usato anche per ricette insolite come marmellate o crostate. In alcune zone le radici del radicchio sono utilizzate anche per la preparazione del caffè e di altre bevande ad effetto depurativo e corroborante senza l’effetto collaterale del sovraeccitamento del sistema nervoso centrale che potrebbero essere

Caratteristiche nutrizionali
Il radicchio rosso è costituito al 94% di acqua mentre il radicchio verde ne contiene solo l’88,1%.
I valori nutrizionali del radicchio rosso sono per 45% di proteine (1,4 grammi ogni 100 grammi), non contiene amidi ma ha un contenuto in carboidrati del 48% (pari a 1,6 grammi di zuccheri solubili); i lipidi sono contenuti in ragione del 7% (pari a 0,1 grammo ogni 100 grammi). La pare edibile risulta in percentuale del 72% con un contenuto di 3 grammi di fibre totali di cui 0,59 grammi di fibre solubili e 2,37 grammi di fibra insolubile (valori espressi per 100 grammi di parte edibile. Non contiene alcool.
I valori nutrizionali del radicchio verde sono per 54% di proteine (1,9 grammi ogni 100 grammi), non contiene amidi ma ha un contenuto in carboidrati del 14% (pari a 0,5 grammi di zuccheri solubili); i lipidi sono contenuti in ragione del 32% (pari a 0,5 grammi ogni 100 grammi). La pare edibile risulta in percentuale del 95% con un contenuto in tracce di fibre totali (valori espressi per 100 grammi di parte edibile. Non contiene alcool.
Quindi il radicchio verde risulta molto più digeribile di quello rosso ed ha una biodisponibilità quasi completa di tutto il pool vitaminico e di oligoelementi contenuti.

Calorie ogni 100 grammi: radicchio rosso a 13 Kcal – radicchio verde 14 Kcal
L’apporto calorico del radicchio è molto basso e quindi indicato nei trattamenti di sovrappeso, obesità e diabete.

Indice glicemico: inferiore a 15
I radicchi (sia rossi, che verdi) hanno un contenuto in zuccheri complessi molto basso, per cui hanno un basso indice glicemico (assicurando un basso rilascio di insulina al momento dell’assimilazione); sono verdure adatte per chi deve mantenere una glicemia bassa, quindi un lavoro pancreatico minimo (per la produzione di insulina). Anche il circolo epatico ne beneficia avendo come conseguenza un lavoro dei succhi biliari facilitato.

Apporto vitaminico
Radicchio rosso: contiene Vitamina C in ragione di 10 mg/100 grammi, Vitamina E per 2,26 mg/100 grammi, vitamine del gruppo B (niacina per 0,3 mg/100 grammi, tiamina per 0,07 mg/100 grammi e riboflavina 0,05 mg/100 grammi), Vitamina K per 255 microgrammi/100 grammi e i folati per 60 microgrammi/100 grammi oltre a tracce di vitamina A.
Radicchio verde: contiene Vitamina C in ragione di 46 mg/100 grammi, vitamine del gruppo B (niacina per 0,3 mg/100 grammi, tiamina per 0,06 mg/100 grammi e riboflavina 0,53 mg/100 grammi) oltre a Vitamina A per 542 microgrammi/100 grammi.
Quindi è decisamente più importante l’apporto vitaminico del radicchio verde rispetto a quello rosso.

Apporto di sali minerali
Radicchio rosso: il potassio è il sale minerale maggiormente presente nel radicchio rosso contenuto in ragione di 240 mg/100 grammi, seguito dal calcio (36 mg), dal fosforo (30 mg), dal sodio (10 mg). Il ferro è invece contenuto per 0,3 mg (valori espressi per 100 grammi di parte edibile). Contiene anche tracce di magnesio, rame e zinco.
Radicchio verde: il calcio è il sale minerale maggiormente presente nel radicchio verde contenuto in ragione di 115 mg/100 grammi, dal fosforo (45 mg).
Il radicchio verde è la verdura di consumo con il maggiore quantitativo di ferro: 7,8 mg (valori espressi per 100 grammi di parte edibile). Contiene anche tracce di sodio, rame, zinco e selenio.

Colesterolo
Il radicchio non contiene colesterolo


 


Radicchio variegato di Castelfranco 
(Foto: © Scis65 - Fotolia)


 

Nutraceutica – effetti sulla salute
Le proprietà che appartengono a entrambe le tipologie sono diuretiche, depurative, aumentano la motilità intestinale e favoriscono la digestione.
Entrambi i radicchi (verde e rosso) sono consigliati nel trattamento dell’obesità e del diabete, nel trattamento dei reumatismi (grazie alla presenza di calcio, fosforo e ferro) e sono importantissimi per il metabolismo delle ossa.
Sono inoltre utilizzati per trattare l’insonnia come blando sedativo.
Per le persone anemiche è invece consigliato il radicchio verde per l’enorme differenza di ferro tra le due tipologie (0,3 mg/100 grammi nel radicchio rosso contro i 7,8 mg/100 grammi nel radicchio verde).

Nutraceutica - nutrire il cervello
Vista l’elevata presenza di minerali, ed in particolare di fosforo specialmente nel radicchio verde, il consumo del radicchio assicura una pronta assimilazione di questo elemento nel cervello in quanto attraversa con estrema facilità la barriera ematoencefalica. Si ricorda che il fosforo è uno degli oligoelementi di cui i nostri neuroni necessitano.

Nutraceutica – utilizzi fitoterapici
Utilizzando "l’acqua di radicchio" in sostituzione all'acqua minerale durante la giornata si aiuta a rieducare l'intestino alle sue normali funzioni.
Per preparare l’acqua di radicchio portare ad ebollizione un litro e mezzo d'acqua minerale. Raggiunta l’ebollizione togliere dal fuoco e aggiungere 100 grammi di radicchio lavato e tagliato lasciandolo in infusione per 15 minuti dopo di cui aggiungere un cucchiaio di miele di acacia. Una volta filtrato l’acqua è pronta per l’uso.
Il radicchio è sempre consigliato per trattare malattie della pelle (irritate o arrossate) sottoforma di succhi e per il trattamento del cuoio capelluto attraverso frizioni contro arrossamento e irritazioni cutanee.
Nella tradizione popolare entrambi i tipi di radicchio vengono usati come antirughe utilizzandone il succo come siero di base.

A chi fa bene
Il consumo di radicchio verde è particolarmente consigliato alle persone anemiche; oltre alla menta e al rosmarino (piante usate solo per aromatizzare i cibi), questa verdura è quella con la maggiore presenza di ferro nella sua forma ridotta e quindi quella di cui il nostro organismo ha bisogno per l’assimilazione.

A chi non fa bene
Il radicchio non è adatto per chi soffre di ulcera gastro duodenale e gastro entero colite.

Consigli per un "buon consumo"
Per una buona scelta del radicchio porre particolare attenzione alle foglie che non devono essere appassite nella parte esterna, oppure troppo bagnate: il prodotto deve essere fresco per tutelarne le proprietà nutrizionali.
Durante l’acquisto si consiglia quindi di controllare le foglie che non devono essere troppo scure o macchiate; il cespo dell’ortaggio deve risultare lievemente aperto (ma questo dipende dalle varietà).
Il radicchio si può conservare in frigorifero nello scomparto della frutta e verdura. Crudo si mantiene anche 5/7 giorni, mentre cotto per massimo 2 giorni.
Per ridurre il sapore amaro si consiglia di mettere i radicchi già tagliati nell’acqua circa 3 ore prima della preparazione in cucina o del consumo diretto.

Disponibilità sul mercato
In Italia il radicchio viene raccolto a partire da ottobre e la sua commercializzazione si protrae fino a maggio in funzione delle varietà precoci, medie e tardive.


Codice alimento “Inran”:
005440 Radicchio rosso

005450 Radicchio verde

Codice alimento “Valori nutrizionali alimenti”:
11952 Radicchio rosso

11250 Radicchio verde

 

D.ssa Annalaura Magnani

 


Laureata in Farmacia conseguita presso la Facoltà Statale di Milano, Master in Nutrizione conseguito presso la New York University (Usa).

La specializzazione in Nutrizione ha reso possibile molte esperienze e consulenze:
• Consulente nutrizionale per radio 105 New York
• Collaboratrice e consulente per la rivista mensile "Starbene"
• Consulente nutrizionale per società professionistica di Basket maschile A1
• Consulente nutrizionale per squadra di pallavolo femminile di A1
• Realizzatrice di un programma radiofonico sull'alimentazione su "Radio Lombardia"
• Consulente per Telelombardia in programmi inerenti alla nutrizione
• Membro del Consiglio Direttivo U.T.C. (Unione Tutela Consumatori)
• Dal 2007 Consulente Nutrizionale per il Centro Benessere "Driadi" di Faenza e "Acqua Fitness" di Ozzano dell'Emilia.
• Fino al 2009 titolare di farmacia sita in provincia di Novara.
• Dal 2010 collaboratrice del gruppo Alce Nero & Mielizia S.p.A. 
• Dal 2012 iscritta alla scuola di Nutrizione ed integrazione nello sport presso l'Università degli Studi di Padova

www.irondietzone.com