Istituire la settimana della cultura agroalimentare. E' questa l'idea che rilancia il professor Giuseppe Alonzo presidente del Cra in un’intervista a Fieragricola -Veronafiere, e spiega: "un evento in cui non si parli di cucina, quanto piuttosto di alimentazione e salute, degli aspetti legati ad una idonea nutrizione, per incoraggiare e promuovere modelli educativi corretti. Non dimentichiamo che in Italia il 12 per cento dei bambini soffre di obesità, mentre un numero sempre maggiore di ragazzi è in sovrappeso, con conseguenze preoccupanti per la salute". L’idea è quella di istituire l’appuntamento in calendario per aprile o maggio, "quando si possono coinvolgere attivamente l’Università e la scuola".


Intanto, l’attività del Cra prosegue nonostante i tagli imposti dalla spending review. Fra i risultati ottenuti di recente, la diffusione delle conoscenze sulla patata blu, ricca di antociani. "E’ sempre esistita in natura – osserva il professor Alonzo – ma con pezzature non commercializzabili. Grazie all’attività di ricerca del Cra siamo riusciti ad ottenere una pezzatura commercializzabile di 120-130 grammi". Naturalmente senza ogm, anche se sulla questione il numero uno del Cra esprime la propria posizione: "L’aspetto scientifico mai deve essere impedito, perché la scienza può servire domani a risolvere un problema. Per queste ragioni la ricerca sugli ogm dovrebbe essere portata avanti".

Nel settore della frutticoltura, il centro di ricerca di Caserta sta lavorando per combattere la batteriosi del kiwi. "Siamo riusciti a decodificare il dna del batterio per comprenderne l’origine geografica e contrastarlo. Abbiamo una serie di esperimenti che auspicabilmente produrranno i loro effetti entro la prossima estate", annuncia Alonzo.

La ricerca del Cra è ad ampio spettro e abbraccia anche l’area ingegneristica, con il polo di Treviglio (Bergamo), adibito ai test sulle trattrici agricole.

Sul fronte zootecnico, sarà presentato il prossimo 21 marzo, nella sede di Cra-Pcm a Monterotondo (Roma), un impianto pilota a doppio stadio per la produzione di metano e idrogeno dai residui zootecnici.
 

Una delle attività sulle quali è impegnato il Dipartimento di trasformazione e valorizzazione dei prodotti agro-industriali riguarda le innovazioni nelle tecnologie di trasformazione dei prodotti agroalimentari, come quarta e quinta gamma. Un’altra frontiera di ricerca del dipartimento è legata alla tracciabilità delle produzioni, attraverso l’identificazione e la caratterizzazione di metaboliti associati alla provenienza del prodotto e alla tipologia della trasformazione industriale o alla distribuzione che ha avuto durante la commercializzazione.