Dovremo porre sempre più attenzione alla legalità, premessa fondamentale per qualsiasi ipotesi di futuro, e a un nuovo modello di sviluppo che vogliamo per l’Italia, al quale è strettamente connessa la green economy”. Queste le dichiarazioni del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania alla presentazione a Roma del rapporto “GreenItaly 2012” a cura della Fondazione Symbola e Unioncamere

 

Dobbiamo puntare su nuovi strumenti di crescitaha proseguito il ministro - mettendoci alle spalle scelte non virtuose fatte in passato a partire dal dopoguerra arrivando fino ad oggi. Questo rapporto ci mostra come ci sia in movimento una nuova imprenditorialità. Siamo all’inizio di un processo: appuntamenti come questo sono importanti perché deve crescere la coscienza di quanto un certo modello di sviluppo sia sbagliato. Ancora oggi c'è una scuola di pensiero che non considera la green economy come idonea a dare una risposta alle esigenze di un Paese avanzato come il nostro sotto il profilo economico”.

 

Nel passato sono stati scelti modelli industriali – ha dichiarato Catania - che nel breve rendono, ma poi lasciano guasti ambientali e disoccupazione. Si può fare invece impresa in un quadro di sistema ecocompatibile, scegliendo attività e processi che creano valore tutelando l’ambiente e puntando sulla qualità. L'agroalimentare negli ultimi anni ha intrapreso un percorso indiscutibilmente virtuoso. Ci siamo lasciati alle spalle un uso sconsiderato della chimica in agricoltura e il sistema ha saputo ritagliarsi un nuovo ruolo in sintonia con i principi della green economy. Abbiamo sviluppato una grande qualità, sapendo valorizzare e tutelare i territori d’origine. Dobbiamo continuare decisamente su questa strada, rifuggendo tipi di sviluppo dannosi per l'ambiente e non remunerativi sul mercato”.

 

Per andare avanti occorrono politiche coerenti, che sappiano – ha detto il ministro - prendere in considerazione tutti gli aspetti dello scenario sul quale si interviene. L'esperienza delle rinnovabili ci ha dimostrato che occorre avere equilibrio e che si possono commettere gravi errori se non si prendono a riferimento tutti i parametri”.

 

Altre scommesse ci aspettano – ha puntualizzato Catania - e tra queste mi preme ricordare quella sul contenimento del consumo di suolo. Difendere la superficie agricola nazionale è cruciale, perché senza terra vengono a mancare le basi anche per un percorso ecosostenibile. È un tema questo sul quale dobbiamo continuare ad essere impegnati”. “Gli ultimi due punti sui quali mi vorrei soffermare – ha concluso il ministro - sono la questione delle risorse idriche e quella dei rifiuti. Sull’acqua dobbiamo intervenire immediatamente con un salto di qualità sull’utilizzo e sulla tutela di questa risorsa. I cambi climatici ci impongono di programmare una diversa gestione dell’acqua. Se non interverremo, in un decennio avremo conflitti sul territorio tra i vari usi, agricolo, industriale e civile”.