L’80% dell’attuale bilancio della Pac finanzia gli aiuti diretti, ossia i pagamenti annuali agli agricoltori. E solo il 20% è destinata a finanziare misure di mercato, che creano sviluppo poiché sono legate a una visione volta alla crescita, connessa a una programmazione concreta di durata pluriennale. Queste percentuali potrebbero essere ritoccate a favore del mercato, ringiovanendo in questa maniera una Pac che rischia un vero e proprio pensionamento a partire dal 2020”.

Lo ha dichiarato Miriano Corsini, a nome della delegazione dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari che partecipa al Congresso degli agricoltori europei in svolgimento a Budapest.

Le organizzazioni cooperative italiane si dichiarano “d’accordo con il Commissario europeo all’Agricoltura Dacian Ciolos che ha sostenuto che il bilancio destinato alla Pac non debba essere rivisto al ribasso”. “Non comprendiamoha spiegato Corsini – perché la Commissione concentri la sua attenzione solo sui pagamenti diretti, trascurando misure che potrebbero avere effetti propulsivi sull’economia agricola”.

Le misure sulle quali la Commissione dovrebbe dedicare maggiore attenzione e risorse per l’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari sono: lo sviluppo dei programmi operativi delle organizzazioni dei produttori, le misure destinate a finanziare gli strumenti assicurativi o per la stabilizzazione dei redditi, le misure per finanziare investimenti materiali e strutturali delle aziende presenti nei programmi di sviluppo rurale (cosiddetto secondo pilastro), e quelle destinate al settore vitivinicolo”.