Confcooperative supporta le imprese associate nello sviluppo economico e nell’internazionalizzazione per contrastare la crisi, e questa è anche la direzione di Agronet”. Così il direttore di Confcooperative Ravenna Andrea Pazzi, ha aperto la conferenza stampa di  presentazione del settimo meeting tecnico di Agronet che si terrà a Brisighella (Ra) dal 26 al 28 settembre prossimi.

Il progetto Agronet, che si svolge nell’ambito del Programma di cooperazione Ipa Adriatico 2007-2013, è iniziato nel 2011 e si concluderà a fine 2013 e ha come obiettivo la realizzazione di un network permanente di infrastrutture logistiche, distributive e di servizi nella filiera dei prodotti alimentari dell’area adriatica.
Alla tre giorni parteciperanno tutti i partner del progetto provenienti da Emilia Romagna, Veneto, Puglia, Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina e Albania, si costituiranno diversi tavoli tecnici indirizzati ad un affinamento delle potenzialità multimediali, finanziarie e strategiche di Agronet. Si tratta del terzo progetto a cui partecipa Confocooperative, dopo essere stato lead partner di Agro Dev e partner ufficiale nel progetto Wine Dev.

Giovanni Pausini, responsabile del Settore agricolo di Confcooperative Ravenna, ha sottolineato che “nell’agroalimentare è fondamentale allargare gli orizzonti” ed è quindi necessario un “network per affrontare le problematiche dell’interscambio tra le due sponde”.
Il settimo meeting - ha proseguito Pausini - sarà un punto di svolta: dopo l’analisi e la raccolta di tutti gli elementi effettuate precedentemente, si passerà infatti alla pratica, alla soluzione dei problemi”.

Al centro del progetto, quindi, il miglioramento dei flussi commerciali import-export nel settore agroalimentare: "Recentemente i valori dell’interscambio con i Paesi partner hanno avuto un incremento notevole - spiega Pausini -. Basti pensare che negli ultimi dieci anni il valore dell’import dell’Italia dalla Slovenia ha toccato quota +802% mentre l’export si è attestato su di un +118%: una tendenza in crescita che ha coinvolto anche Croazia (import +42%, export +50%), Bosnia (import +176%) e Albania (import +110%, export +71%)"(dati 2001/2011, fonte Istat).

Lo scambio commerciale tra i Paesi dell’area adriatica non è però ancora supportato da adeguate infrastrutture e fatica a offrire servizi e strumenti operativi e finanziari idonei a favorire gli interscambi.
"L’area dell’Est Europa soffre ancora di qualche ritardo mentre l’Italia dispone di un adeguato know-how e di tecnologie sviluppate, ma incontra problemi proprio nel collegamento con gli enti e le imprese dell’area balcanica - prosegue il funzionario di Confcooperative Ravenna -. L’obiettivo primario di Agronet è proprio quello di creare una rete che armonizzi strutture, procedure, strumenti operativi, tecnologici e finanziari per una gestione, a livello di macro-area adriatica, dei flussi commerciali nell’agroalimentare".

Le aziende e gli enti coinvolti non operano solo nel settore cerealicolo e ortofrutticolo - principali settori di interscambio - ma anche nel campo della silvicoltura, delle carni trasformate, dei prodotti dolciari o lattiero-caseari, degli oli o degli zuccheri.
"I principali prodotti che l’Italia importa dai Paesi partner sono quelli cerealicoli (il 26% delle importazioni agroalimentari per un valore di 176.382.245 euro) mentre per quanto riguarda l’esportazione siamo noi a garantire a questi Paesi quasi il 13% dell’interscambio ortofrutticolo - conclude Pausini -. Il dato più rilevante però riguarda quelli che abbiamo definito ‘altri prodotti agroalimentari’ (principalmente prodotti lavorati dell’agroindustria): il 24,6% delle nostre esportazioni per un valore di 153.146.818 euro".
 

I partner coinvolti da Agronet sono per l’Italia: Finest (lead partner), Regione Puglia, Aicai azienda speciale della Cciaa di Bari, Consorzio Sviluppo Valle del Biferno, Confcooperative Unione di Ravenna, Veneto Agricoltura e Informest. I partner esteri sono: RdA Primorska - Slovenia (agenzia di sviluppo), RdA Dalmatia-Croazia (agenzia di sviluppo), ministero dello Sviluppo dell’Albania e OdRaz - Bosnia Erzegovina (agenzia di sviluppo).

La nostra visione è quella europea - ha concluso Alberto Rebucci, responsabile dell’ufficio Attività produttive e politiche comunitarie della Provincia di Ravenna -. La dimensione nazionale è del tutto limitata: siamo una parte della nuova Europa unita. Bisogna formare delle macro regioni europee con interessi comuni: creare scambi a livello istituzionale, economico e sociale; è decisivo. I progetti europei danno un contributo in questo senso: creano relazioni e opportunità".
Sotto l’aspetto economico il progetto vuole facilitare l’import-export rafforzando l’integrazione europea. "Più l’Europa è competitiva, meno corriamo il rischio del declino. Dobbiamo avere - ha concluso – una doppia concezione: nazionale, ma anche un’ottica europea. L’integrazione europea è il modo giusto per reggere nella competitività globale”.

I temi veranno approfonditi quindi a Brisighella nel corso della tre giorni; venerdì 28 settembre, in particolare, sono segnalati i convegni “Export e logistica: opportunità e finanziamenti” e “Agronet: stato dell’arte e prospettive nei nuovi scenari evolutivi”.

Nella foto in alto: da sinistra Alberto Rebucci, responsabile dell'ufficio Attività produttive e Politiche comunitarie della Provincia di Ravenna, Andrea Pazzi, direttore di Confcooperative Ravenna e Giovanni Pausini, responsabile del settore agricolo di Confcooperative Ravenna

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