Forse ci si è illusi per troppo tempo che rate, cambiali e mutui potessero essere una scaltra soluzione per godere oggi di beni che con le sole risorse presenti non era possibile comprare. Poi arrivò la crisi economico-finanziaria del 2008 a ricordarci che creare debiti non è mai cosa buona.
Quando poi il debito non è economico, bensì è ambientale, l'accensione di mutui e la firma di cambiali diviene atto insensato e suicida.
L'Umanità sta crescendo a un ritmo impressionante e come conseguenza ha ottenuto di consumare le risorse del Pianeta troppo in fretta. Fatto 100 il potenziale complessivo delle risorse terrestri, è possibile stabilire quanto di questo potenziale stiamo sfruttando per sostenere il nostro benessere, ove già ricchi, oppure la nostra crescita, ove più poveri.
Due associazioni, la Global Footprint Network e la New Economics Foundation, hanno ideato un parametro per stimare quanto sia grande il debito che anno dopo anno l'Umanità ha acceso per espandersi a spese della Terra. Questo parametro porta il nome di "Overshoot day" e non è altro che il giorno nell'anno corrente in cui sono state esaurite le risorse che il Pianeta è in grado di mettere a disposizione annualmente.
L'"Overshoot day", cioè, non è altro che il rapporto tra la disponibilità complessiva delle risorse naturali annue e le risorse consumate per scopi legati all'antropizzazione del Pianeta. Un'antropizzazione che può essere quindi considerata l'"impronta ecologica" lasciata dall'Uomo nel corso di ogni anno.
L'equilibrio ottimale sarebbe quindi raggiunto se l'"Overshoot day" cadesse il 31 dicembre di ogni anno, perché vorrebbe dire che nessun debito si sarebbe creato con le risorse ambientali.
Questo giorno infausto è invece andando progressivamente arretrando nel tempo, spostandosi nel calendario dal 19 dicembre del 1987 al 7 dicembre del 1990 per giungere all'1 novembre nel 2000. Dopo altri 12 anni, nel 2012, la data è ulteriormente arretrata, posizionandosi addirittura al 22 agosto. In altre parole, in meno di otto mesi abbiamo consumato le disponibilità che dovevano bastarci per dodici. Un po' come arrivare al 17 del mese e avere finito lo stipendio che doveva bastarci fino al 27.
Dura quindi fare la spesa, come pure mantenere un livello di qualità della vita soddisfacente. A meno di avere la malsana idea di contrarre un debito anziché quella di ridurre gli sprechi.
Il più immediato sintomo di questo debito crescente è la sempre più ridotta disponibilità di risorsa idrica. Non meno preoccupanti le diminuzioni del patrimonio ittico presente nei mari dovute alle massicce attività di pesca operate a livello globale.
Già oggi necessiteremmo di una Terra e mezza per sostenere le nostre attività umane. Nel 2050, con una popolazione mondiale di circa nove miliardi, le richieste di risorse raggiungeranno l'ammontare pari a due pianeti come il nostro. Ovvero, per mantenere una Terra ne avremmo bisogno di due. Cosa ovviamente impossibile.
In testa alla graduatoria dei responsabili di questo debito, come era facilmente prevedibile, il Nord America. È stato calcolato che se tutti gli abitanti del Pianeta consumassero risorse come i Nordamericani, servirebbero ben cinque pianeti. Un po' più sobri gli Europei, allineandosi ai quali gli abitanti di tutto il mondo consumerebbero "solo" tre pianeti. La crescita di Paesi come Cina, India e Brasile sta peraltro facendo precipitare la situazione, moltiplicando gli assorbimenti di risorse, la produzione di emissioni inquinanti e l'abbattimento selvaggio delle foreste.
Se però per il tanto famigerato "spread" di tipo economico si può sempre contare sulla benevolenza della Banca Centrale Europea e sulla pazienza dei Tedeschi, non è possibile fare altrettanto per l'ambiente.
I Pellirosse americani, i cosiddetti "Nativi" messi progressivamente ai margini della neonata società statunitense durante il XIX secolo, avevano un detto che oggi suona come una sinistra profezia: "Quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, vi accorgerete che non si può mangiare il denaro.
La nostra terra vale più del vostro denaro. [...] Non si può vendere la vita degli uomini e degli animali; è stato il Grande Spirito a porre qui la terra e non possiamo venderla perchè non ci appartiene. Potete contare il vostro denaro e potete bruciarlo nel tempo in cui un bisonte piega la testa, ma soltanto il Grande Spirito sa contare i granelli di sabbia e i fili d’erba della nostra terra. Come dono per voi vi diamo tutto quello che abbiamo e che potete portare con voi, ma la terra mai"
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Che il "Grande Spirito" possa ispirare le menti e i cuori degli insensati Umani.