"La Commissione – ha sollecitato Confagricoltura – deve approvare i codici doganali specifici per il bio, da troppo tempo rinviati, e sospendere il regime di equivalenza ai Paesi extra Ue da cui è pervenuto il prodotto fraudolento".

Questo il commento di Confagricoltura che plaude all'operazione della Guardia di Finanza in merito al sequestro, in varie città italiane, 1700 tonnellate di soia falsamente biologica, proveniente da Paesi dell'Est extra-Ue attraverso il porto di Ravenna.

"In più occasioni abbiamo denunciato come entri in Europa e nel nostro Paese prodotto pseudo-bio perché manca il codice doganale specifico per il bio extra-Ue – ha commentato Confagricoltura -. Basta un certificato falso e un prodotto convenzionale passa come biologico e non si ha la possibilità di tracciarlo. I sistemi di certificazione sui prodotti non comunitari sfuggono totalmente al controllo rigidissimo dell'Ente europeo per l'accreditamento (Ea), a cui sono sottoposti invece quelli europei ed italiani".