L'Assemblea generale di Confagricoltura si è tenuta a Torrimpietra, in provincia di Roma, giovedì 31 maggio e venerdì primo giugno. Una due giorni per fare il punto sulla situazione economico-politca del Paese e del comparto, ma ha anche lanciato proposte per innovare l'agricoltura e l'Associazione stessa.
"Una delle maggiori difficoltà di questo periodo – ha detto il presidente nazionale, Mario Guidi – per chi gestisce un'impresa, per chi guida un'organizzazione a vari livelli, per chi deve programmare il futuro, è individuare gli elementi che ci consentano di pianificare e pensare in termini di prospettive. Gli elementi che hanno scatenato la crisi in Europa sono ancora minacciosamente in circolazione: la situazione della Grecia, le banche spagnole, il referendum irlandese, il Portogallo, il credit crunch, le elezioni che si susseguono".
"Siamo ancora nella fase dell'emergenza – sottolinea Enrico Chiesa, presidente di Confagricoltura Piacenza – E' chiaro che un percorso virtuoso basato sulla crescita e sugli investimenti, oggi, è difficilmente prospettabile se basato sulla domanda interna. Un sostegno potrà venire dalle misure, alcune già varate, in tema di liberalizzazioni e semplificazioni e poi dal capitolo dell'export".
Un quadro non semplice: l'agricoltura mostra segni di ripresa, forte della sua connotazione anticiclica, ma si fatica ancora ad uscire da una sacca recessiva che ha fatto perdere al settore, dal 2004 al 2011, circa quattro miliardi di valore aggiunto settoriale a valori correnti e 1.7 miliardi a valori costanti.
Confagricoltura chiede una politica a favore delle imprese vere, piani anche finanziari per sostenere le imprese verso un processo che consenta a quelle più dimensionate di accedere agli strumenti adeguati per puntare efficacemente sull'export e a quelle più piccole di aggregarsi per divenire competitive.
"Confagricoltura – commenta Chiesa – non si accontenta di chiedere al mondo politico ed economico una nuova visione strategica per rilanciare il comparto; il nostro sindacato vuole farsi propulsore della spinta innovatrice che può essere l'unica via per risollevare le imprese ed il Paese. Ecco dunque che anche al nostro interno ci stiamo riorganizzando per offrire i servizi che le aziende richiedono e per snellire ulteriormente le strutture, interconnetterle, rinsaldare una rete territoriale che sia capillare e globale al contempo. Con quali strumenti? Con l'innovazione tecnologica, informatica e commerciale ma soprattutto di competenze".
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Fonte: Confagricoltura Piacenza