Ogm, basta la parola, si potrebbe dire parafrasando un vecchio e mai dimenticato slogan pubblicitario che descriveva l'efficacia di un lassativo. Ma in questo caso l'effetto garantito è quello della polemica. Quasi sempre sterile e animata da preconcetti, da una parte e dall'altra. Così è accaduto anche questa volta. A dare il via è stato il ministro per l'Ambiente, Corrado Clini con le sue dichiarazioni a favore degli Ogm. Immediato lo scatenarsi di proteste, giudizi e dichiarazioni che hanno riempito pagine e pagine di giornali. A iniziare da “Avvenire” del 16 marzo seguito a ruota dal “Corriere della Sera” che ha riportato le parole del ministro dell'Agricoltura, Mario Catania in veste di “pompiere” nel dichiarare che gli Ogm non ci servono. E poi il “Giornale” schierato dalla parte dei favorevoli agli Ogm, mentre “Libero” commenta l'effetto degli Ogm sulla compattezza del Governo. Riproponendo vecchi e (forse) superati schemi (a sinistra no agli Ogm, a destra sì agli Ogm) ecco “Il Manifesto” che accusa il ministro Clini di favorire le lobby del biotech. Il presidente di Assobiotec, Alessandro Sidoli, replica dalle pagine de “Il Sole 24 Ore” che le biotecnologie sono di vitale importanza per il nostro futuro. Ancora “Il Sole 24 Ore” torna il 18 marzo sull'argomento per ribadire l'assenza di rischi e i vantaggi che gli Ogm possono offrire. Sceglie di dare un taglio diverso L'Unità che all'argomento dedica due articoli, uno pro e l'altro contro. Così “L'Unità” del 16 marzo ospita il pensiero di Umberto Veronesi, da sempre a favore degli Ogm ed è ancora “L'Unità” che nello stesso giorno dà spazio a Marcello Buiatti, che negli Ogm vede una minaccia alle coltivazioni locali. Nel frattempo si apprende da “Italia Oggi” del 17 marzo che la Francia decide per il no al mais Ogm targato Monsanto. E mentre la polemica sembra volgere (per il momento) al termine, ecco arrivare dal ministro Clini un'altra dichiarazione a proposito degli Ogm, questa volta legati al basilico e al pesto genovese. Inutile dirlo, è di nuovo polemica, puntualmente registrata dai quotidiani con in prima fila “Il Secolo XIX”, giornale che con la Liguria, e dunque con il pesto, ha stretti legami. Infine la notizia, pubblicata da “Italia Oggi” del 22 marzo, che a causa della moratoria italiana sugli Ogm rischiamo ancora una volta di finire sul banco degli imputati in sede di Corte di giustizia europea.

 

Attenti all'Imu

Tanta attenzione agli Ogm è forse eccessiva mentre nel “Palazzo” si discute di manovre e tasse, Imu in particolare, le cui ripercussioni sul mondo agricolo sono assai pesanti. Solo per le stalle, scrive il “Corriere della Sera” del 16 marzo, l'imposta sui fabbricati potrebbe costare quanto 18mila litri di latte. Unica nota positiva per gli agricoltori liguri, ai quali l'Imu sarà applicata, stando a quanto scrive “Il Secolo XIX” del 20 marzo, con l'aliquota minima. Una speranza arriva dalle pagine di “Italia Oggi” del 21 marzo che anticipa la volontà del Governo di trovare un modo per un'applicazione dell'Imu meno “dolorosa”. Rimane altrimenti la formula degli sgravi fiscali, come spiega la “Gazzetta del Mezzogiorno”. Intanto dalle pagine de “Il Sole 24 Ore”, dopo la ressa di numeri e cifre sulla reale portata dell'Imu, arriva una nota di chiarimento che ridimensiona a 224 milioni l'extragettito che il Governo si attende dal settore agricolo. Non solo tasse, ma anche tentativi di risparmio sulla spesa pubblica, magari con il taglio di qualche ente inutile. Ma le proposte in questa direzione, scrive “Il Sole 24 Ore” del 16 marzo, sono rimaste impantanate fra uffici e ministeri. Un tema, questo dei tagli, che riemerge in una proposta di legge del PD che vorrebbe ridurre da 11 a 4 gli enti che fanno capo al ministero dell'Agricoltura. Se ne parla su “Italia Oggi” del 21 marzo. Ma ormai non ci crede più nessuno...

 

Vinitaly al via

Meglio allora parlare del vino e del Vinitaly che sta per aprirsi a Verona, con l'export delle nostre bottiglie che continua a mietere buoni risultati come si legge sulle pagine de “Il Resto del Carlino” del 21 marzo. Ancora sul “Resto del Carlino” l'intervento del ministro dell'Agricoltura, Mario Catania, che parla delle sfide e dei progetti per il vino italiano. Un ampio servizio sul Vinitaly lo si può leggere sul settimanale “Il Mondo” in edicola il 16 marzo, ma la kermesse veronese sarà l'occasione giusta per dibattere alcuni temi importanti come la controriforma europea del settore, che cancellando il divieto ai vigneti di massa rischia di penalizzare le produzioni di qualità. Un tema, quest'ultimo della riforma dell'Ocm vino, del quale si parla sul “Corriere della Sera” del 19 marzo e su “Il Sole 24 Ore” del 18 marzo. Attenzione poi alla qualità e ai falsi che stanno arrivando dal Brasile, come avverte il “Corriere del Veneto” parlando di “prosecco taroccato”.

 

Agropirateria

A proposito di falsi, rimbalza sulle pagine di molti giornali il tema del falso made in Italy sollevato in questi giorni dalla Coldiretti con alcune manifestazioni di piazza. Se ne parla su “Libero” del 16 marzo per denunciare la perdita di 300mila posti di lavoro dovuti all'agropirateria. Il giorno seguente è ancora “Libero” a dare una buona notizia, informando della chiusura dei finanziamenti italiani ad un'azienda che produceva in Romania “simil-pecorino simil-italiano”, un argomento del quale si occupa anche Agronotizie di questa settimana. Nel mirino dei “pirati” dell'agroalimentare c'è poi l'olio di oliva, un argomento sul quale interviene dalle pagine della “Gazzetta del Mezzogiorno” del 22 marzo Paolo De Castro, presidente della Comagri.

 

Stalle e dintorni

Intanto nelle stalle si continua a parlare di quote e multe, con una bolletta che a parere de “Il Sole 24 Ore” del 17 marzo, si preannuncia “salata”. La preoccupazione per le multe fa alzare a volte i toni della protesta come accaduto in Veneto e fedelmente riportato sulle pagine del “Gazzettino”, dove un allevatore ha fatto irruzione con il suo trattore ad un incontro politico, protestando contro quote e multe. Dalle quote latte all'Istituto Zooprofilattico di Teramo, dove viene gestita l'anagrafe bovina italiana, il passo è breve. Ed è con curiosità (e preoccupazione) che si legge l'articolo pubblicato su “Il Fatto” del 21 marzo in merito a talune vicende che riguardano da vicino questo istituto, che avrebbe corso il rischio, stando a quanto scrive questo quotidiano, di essere messo in difficoltà dal suo ex-direttore.