Unicaa, l’organizzazione nazionale partecipata da Uniagronomi, Unima e Confcooperative, esprime la propria soddisfazione per la norma del Decreto liberalizzazioni che introduce la società semplificata a responsabilità limitata, che consentirà ai giovani con meno di 35 anni di avviare un’impresa in forma di società di capitali versando semplicemente un importo figurativo di un euro.
“Si tratta di uno strumento che, a nostro avviso, potrà rivelarsi utile anche per aspiranti neo-agricoltori – fa notare il presidente di Unicaa, Giambattista Merigo - In particolare, chi vorrà dare vita ad una start up agricola potrà ora farlo seguendo un percorso improntato alla massima semplificazione. Al di là dell’apporto minimo di capitale richiesto, ciò che appare di particolare interesse sono le procedure rapide e per nulla burocratiche, da attuare per di più in esenzione da diritti di segreteria e spese di bollo, con una comunicazione telematica al Registro delle imprese presso la Camera di Commercio”.
Oggigiorno lo strumento societario è molto più utilizzato che in passato per dare vita a nuove imprese agricole. “Fino all’inizio degli anni 2000 la figura della società come soggetto imprenditore in agricoltura era sostanzialmente ignorata dal legislatore italiano – ricorda Danilo Pirola, direttore di Unicaa – Di fatto l’unica figura 'societaria' prevista dal codice civile in agricoltura era la cosiddetta comunione tacita familiare. Ora invece, in forza di cinque diversi interventi legislativi attuati tra il 2001 e il 2005, le possibilità di scelta della forma societaria si sono ampliate notevolmente e vi è anche quella di poter costituire un’impresa agricola in forma di società di capitali, conservando la maggior parte dei benefici che la legge riserva agli imprenditori agricoli professionali”.
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