C’è chi li ha ribattezzati "i dieci anni che sconvolsero l’agricoltura" e chi invece ha saputo trarre una lettura meno drammatica. Fatto sta che dal 2001 al 2011, ultima stagione della lira prima dell’entrata in vigore dell’euro (che esordì col primo gennaio 2012), molte cose sono cambiate.

Fieragricola, la rassegna internazionale di Veronafiere dedicata al comparto agricolo (in programma dal 2 al 5 febbraio), ha chiesto al professor Ermanno Comegna, economista agrario, esperto di Politica agricola comune e direttore della rivista Latte d’Italia, come si è evoluta l’agricoltura nei dieci anni che hanno di fatto portato dalla lira alla moneta unica europea. Naturalmente, ampliando lo sguardo su uno scenario sovranazionale.

"In dieci anni – analizza Comegnamolto è cambiato. Tre mi sembrano possano essere individuati come fenomeni principali: l’indebolimento dei redditi agricoli; il processo di ristrutturazione e adattamento del settore alle sollecitazioni provenienti dall’esterno; il maggior orientamento al mercato, dopo i vari processi di riforma della Pac e di allargamento dell’Unione europea".
Dunque, non soltanto ombre. Anzi. "Una considerazione che riguarda da vicino il sistema agroalimentare italiano è indubbiamente positiva – prosegue Comegna -. I prodotti mediterranei hanno registrato una performance sul mercato internazionale migliore in termini di esportazioni rispetto al complesso delle produzioni agricole ed alimentari europee".

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