Si terrà domani a Roma presso la Sala Cavour del Mipaaf a Roma, a partire dalle ore 9.00 il convegno "Genomica e biotecnologie applicate all'agricoltura: quali prospettive?".

L’agricoltura moderna ha subito, negli ultimi anni, un notevole cambiamento soprattutto in funzione dello sviluppo delle conoscenze genetiche e molecolari e loro applicazioni alle specie coltivate.

Oggi la genetica vive una nuova epoca legata alla possibilità di sequenziare direttamente i genomi decodificando in toto il loro patrimonio genetico: la conoscenza globale dei genomi è la base della “genomica”, branca della biologia molecolare che costituisce uno dei pilastri della genetica moderna. Nel settore della genetica agraria dedicata alle specie vegetali, la genomica offre nuove grandi opportunità per selezionare piante più produttive, resistenti alle malattie, piante idonee alla produzione di energia, piante utilizzate come biofabbriche di composti nutraceutici e farmacologici, ecc. Al contempo la genomica è anche un fondamentale strumento per promuovere una maggiore sicurezza alimentare, la protezione di varietà e prodotti tipici e della biodiversità più in generale.

A livello internazionale, la genomica delle piante coltivate è una priorità e grandi investimenti nel settore sono in atto in tutti i Paesi avanzati. Anche in Italia sono stati finanziati, nel corso dell’ultimo quinquennio, diversi progetti di ricerca nel settore della genomica di alcune specie di interesse nazionale: vite, pomodoro, frumento, pesco, agrumi e melo.

L’obiettivo del workshop è un confronto di idee sulle prospettive di sviluppo della genomica e delle biotecnologie e delle loro applicazioni in agricoltura, così da iniziare a definire una strategia-paese anche a conclusione dei primi grandi progetti di sequenziamento italiani.

Il workshop vuole anche fare un breve excursus relativo alle piante geneticamente modificate, al loro impiego in agricoltura ed ai problemi legati alla coesistenza in pieno campo tra colture biologiche, tradizionali e geneticamente modificate.

La competitività della filiera agroalimentare nazionale dipende in misura crescente dall'applicazione di innovazioni tecnologiche in grado di migliorare la sostenibilità e la redditività della produzione primaria offrendo al tempo stesso al consumatore alimenti di elevata qualità organolettica e nutrizionale.

La ricerca genomica consente, infatti, di accelerare il rilascio di cultivar migliorate sotto il profilo nutrizionale (es. contenuto in vitamine e microelementi) della resistenza ad avversità biotiche (es. malattie fungine) ed abiotiche (es. siccità), consentendo quindi di ridurre gli input chimici/energetici (es. minor impiego di fitofarmaci e riduzione del consumo idrico).

La ricerca genomica può, inoltre, fornire anche un importante contributo per la valorizzazione e la salvaguardia delle produzioni Made in Italy l’identificazione, infatti, di geni e/o sequenze specifiche di determinate razze/popolazioni o di determinate varietà/areali di coltivazione possono consentire la certificazione dell’origine geografica delle produzioni e la tracciabilità dei processi produttivi, riducendo il rischio di sofisticazione e/o di frodi alimentari.