E' un déjà vu la brutta situazione che stanno attraversando i produttori ortofrutticoli, in particolare di pesche e nettarine che nutrono poche speranze di coprire i costi di produzione. Per questo gli agricoltori hanno in programma un'imponente mobilitazione per chiedere al ministro dell'Agricoltura la predisposizione di immediati interventi nazionali di sostegno al settore e di sostenere un'urgente modifica delle norme comunitarie sui ritiri delle produzioni. Lo annuncia laCia dell'Emilia Romagna a seguito della situazione insostenibile nelle campagne e per la posizione espressa dai rappresentanti della Grande distribuzione organizzata.

Il comparto frutticolo nazionale fa dell'Italia il secondo produttore al mondo, con circa 14 milioni di quintali di prodotto e con un fatturato di circa 23 miliardi di euro ed ha già attraversato ben cinque crisi negli ultimi anni.

La Confederazione chiede quindi al ministro Romano di premere sulla Distribuzione organizzata e la Gdo affinché, a partire dalla firma dell'accordo sulla commercializzazione delle pesche, dimostrino effettiva sensibilità alle esigenze della produzione.

"C'è una situazione pesante nel settore che dipende dalla debolezza dell'offerta sui mercati nazionali ed europei – afferma Antonio Dosi, presidente della Cia Emilia Romagna - oltre che dalla mancanza di meccanismi a difesa di prezzi giusti per i produttori e dalla difficoltà del sistema ortofrutticolo ad anticipare gli effetti delle crisi di mercato.

Serve  progettare una strategia comune a tutti i soggetti coinvolti per ridare un futuro all'ortofrutta dei nostri territori, per aumentare la competitività del nostro sistema organizzato".

Per questo motivo dopo l'azione di sensibilizzazione in Parlamento la Confederazione propone di programmare per la prossima settimana una manifestazione di pressione a Roma davanti al ministero in via XX settembre con presidi davanti a Camera,  Senato e Palazzo Ghigi.

Dosi precisa che è necessario chiedere all'Ue di rafforzare le azioni di prevenzione delle crisi, aumentando al 10 la percentuale massima dei prodotti ritirabili per singola specie e adeguando i massimali di aiuto previsti dalla normativa comunitaria per i ritiri dal mercato. La Cia non esclude, inoltre, un presidio nella capitale belga ricercando il sostegno del Parlamento Europeo e ribadisce la necessità di insistere per ottenere la firma della Gdo nell'accordo in sede di Ortofrutta Italia, da attuarsi sull'intero territorio nazionale per il miglioramento della qualità delle pesche e nettarine prodotte in Italia.