Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha presentato, alla presenza del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, i risultati dell'indagine conoscitiva condotta dalla Commissione Lavoro della Camera su "taluni fenomeni distorsivi del mercato del lavoro" (lavoro nero, caporalato e sfruttamento della manodopera straniera).
Il documento conclusivo dell'indagine, approvato il 26 maggio scorso con il voto favorevole dei gruppi di opposizione e l'astensione della lega nord, sottolinea che "si può configurare una tipologia di sommerso nelle aree del nord, prevalentemente legato a forme di evasione fiscale e contributiva e forme di lavoro irregolare diffuso nel mezzogiorno, che assumono quasi un carattere endemico".
La Commissione, in base agli elementi conoscitivi acquisiti nel corso dell'indagine, ha potuto verificare "la rilevanza strategica assunta dalla manodopera straniera nel nostro attuale sistema economico e produttivo, a causa di evidenti ragioni demografiche e culturali". Infatti i dati emersi dall'indagine rivelano "l'esigenza di favorire un corretto incontro tra domanda ed offerta di lavoro straniero, partendo dal dato inconfutabile che la richiesta attuale di manodopera viene considerata come non adeguatamente soddisfatta". Appare opportuno, quindi, investire particolarmente sulla regolamentazione delle forme di impiego della manodopera straniera, atteso che la presenza di lavoratori extracomunitari risulta significativa proprio in quei settori in cui si registra una percentuale più elevata di lavoro sommerso". In particolare "occorre muoversi con un approccio integrato, che preveda la collaborazione e la concertazione di diversi soggetti istituzionali e non, nonchè la messa in campo di vari interventi di natura economica, culturale, politica, repressiva, preventiva, fiscale e di regolazione dei flussi migratori, che sappiano coesistere nell'ambito di un progetto di azioni coerenti e coordinate tra di loro". Il documento sottolinea "la necessità di semplificare le procedure per il rilascio del permesso di soggiorno a favore degli stranieri regolarmente presenti sul territorio, estendere il periodo di soggiorno per ricerca di lavoro (oggi limitato a 6 mesi) e sburocratizzare la normativa sul rinnovo dei permessi stagionali". Sul versante dei controlli "e' indispensabile rafforzare e coordinare l'attività ispettiva. per quanto concerne il fenomeno del caporalato occorre riflettere sull'opportunità di introdurre norme volte a far valere la responsabilità civilistica degli amministratori di fatto e ad assicurare protezione sociale ai lavoratori che denunciano gli sfruttatori (prevedendo a loro favore il rilascio del permesso di soggiorno)". Il lavoro nero e il caporalato, con riferimento al settore agricolo, figurano anche tra i temi di una più ampia indagine conoscitiva sui fenomeni di illegalità che incidono sul funzionamento e lo sviluppo del sistema agroalimentare, avviata dalla commissione agricoltura il 29 aprile 2010.
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Fonte: Agrapress