Per combattere la crisi ed essere più competitivi, la rete dei frantoi italiani supera le sigle di appartenenza ed avvia un processo di fusione. Lo rende noto l'Unaprol, informando cheAifo e For, due associazioni italiane di frantoiani, alla vigilia dell'assemblea Unaprol a Frascati, hanno siglato un accordo decidendo di organizzarsi in un unico organismo di rappresentanza.

“Dobbiamo convergere i nostri impegni - spiega Piero Gonnelli presidente dell'Aifo - su un unico obiettivo: ridurre i costi delle imprese dei frantoi, agganciare gli strumenti della competitività anche attraverso l'opportunità di valorizzare i sottoprodotti della lavorazione delle olive e dell'olio”. Sebastiano Paladino, presidente del For annuncia di voler sostenere la fusione con l'Aifo per agevolare la costituzione di una nuova organizzazione, unitaria, articolata e decentrata sul territorio; autorevole e rappresentativa con le istituzioni politiche.

“Il frantoio del terzo millennio - aggiunge il presidente dell'Unaprol Massimo Gargano – sarà sempre più impresa artigiana di produzione, capace di assolvere ad una funzione culturale sociale, ma anche etica, perché il frantoio in quanto tale rappresenta il motore di una micro economia che dà valore ad un prodotto e crea ricchezza sul territorio”.