Apre Vinitaly, numeri da sbornia (Finanza e Mercati, 8 aprile), Vinitaly brinda ad un frizzante 2010 (Il Resto del Carlino, 8 aprile), al Vinitaly il brindisi fra Zaia e Napolitano (Il Riformista, 9 aprile), questi alcuni dei titoli che hanno accompagnato sui giornali l'apertura del salone veronese dedicato al vino. Una manifestazione, questa del Vinitaly, che oltre al consueto successo di pubblico e di espositori può farsi vanto della grande visibilità ottenuta su quotidiani e periodici, che in questi giorni hanno fatto a gara nel affrontare il tema del vino nelle più diverse angolazioni. Il settimanale “Il Mondo” in edicola il 9 aprile ha pubblicato un ampio servizio che ha messo a confronto le 66 cantine italiane più importanti, mentre “Il Sole 24 Ore” ha fatto il punto sull'occupazione nel settore enologico che vede all'opera oltre un milione di addetti. Di occupazione e vino si parla anche su “Avvenire” del 10 aprile e su “Italia Oggi” del 12 aprile che segnala l'aumento nel numero di addetti, che in questo settore registra un incremento del 50% nell'arco di dieci anni. Si è anche appreso che il vino può rappresentare un'interessante formula di investimento. Se ne parla su “Il Sole 24 Ore” del 10 aprile, argomento sul quale torna “Italia Oggi” il 12 aprile. Da “Il Sole 24 Ore” del 13 aprile arriva infine la conferma del successo del Vinitaly anche per l'aumento dei visitatori stranieri, giunti a quota 47mila.
L'occasione del Vinitaly ha dato motivo ai giornali di affrontare anche temi di carattere tecnico, come nel caso de “La Stampa” del 9 aprile che ha dedicato un articolo sull'impiego delle informazioni raccolte da internet per intervenire su alcune patologie che possono colpire le viti e l'uva. Passa da internet e dalle nuove tecnologie wi-fi il monitoraggio delle esigenze idriche delle viti, come spiega “Italia Oggi” del 10 aprile. Non manca uno sguardo critico, è “Il Sole 24 Ore” dell'8 aprile a farlo, sulle politiche di promozione dell'export dove è assente una strategia comune.

 

Decreto anti-Ogm

Dopo il vino i riflettori della cronaca sono tornati ad occuparsi degli Ogm per commentare la firma da parte dei ministri Prestigiacomo e Fazio al decreto dell'ormai ex ministro dell'Agricoltura che ne vieta la coltivazione. Se ne parla su molti giornali, e fra questi “Il Sole 24 Ore” e il “Corriere della Sera” dell'8 aprile. A pochi giorni di distanza interviene “Il Giornale” per ricordare che il no agli Ogm ci costa 350 milioni di euro, mentre “Il Corriere della Sera” pone l'accento sulla diversa visione che su questo argomento hanno Luca Zaia e il suo possibile successore, Giancarlo Galan. A proposito del  successore alla poltrona di ministro, i giornali ospitano alcuni pareri sui possibili candidati, a iniziare da “La Provincia” del 9 aprile che auspica grande disponibilità al confronto da parte del nuovo inquilino di via XX Settembre.  Interviene anche “Il Riformista” che propone al nuovo ministro di liberarsi dell’ “arrocco” di Zaia. Dalle pagine di “Avvenire” del 13 aprile giunge l'invito della Cia a riprendere il percorso della concertazione.

 

Più soia e fiori low cost

C’è spazio anche per qualche notizia sugli andamenti di alcuni mercati, come quello della soia che fa registrare, scrive “Il Sole 24 Ore” del 10 aprile, un boom nelle esportazioni statunitensi. A proposito di flussi di import export “Il Sole 24 Ore” riporta anche un interessante articolo sulle importazioni di fiori dalla Francia a basso prezzo. Si parla anche di bioenergie e della loro influenza sull’andamento dei prezzi delle materie prime e secondo “Terra” all’aumento della produzione di “energia verde” corrisponde un aumento della fame nella mondo. Dai mercati internazionali a quelli locali con “La Gazzetta di Mantova” che il 9 aprile dedica un articolo alle politiche che Bruxelles intende adottare per favorire i prodotti a marchio di origine e la gestione diretta dei mercati da parte degli agricoltori.

 

Latte in tribunale

L’attenzione ai temi del vino ha messo in ombra le notizie che riguardano il mondo degli allevamenti, che però trovano posto sul “Corriere della Sera” per commentare la condanna inflitta ad una cooperativa di allevatori della Lombardia che sarà costretta a pagare oltre 15 milioni di euro per aver violato il regime delle quote latte. Non hanno nulla a che vedere con multe e quote le 100 vacche presenti a Roma per la “cow parade” un’esposizione itinerante di sculture che hanno come soggetto le vacche. I dettagli si possono leggere su “La Discussione” in edicola l’11 aprile.