Una 'Scuola di educazione al gusto' imperniata su analisi sensoriale e didattica on-line per riavvicinare i nostri ragazzi ai profumi, colori e sapori del vino.
E’ l’ambizioso e innovativo progetto lanciato da Unione Italiana Vini e annunciato durante il talk-show sul bere consapevole organizzato da Vini nel Mondo.
Un progetto a cui l’associazione di categoria più rappresentativa del settore vino chiama a partecipare attivamente le istituzioni, in primis i ministeri delle Politiche agricole, Salute, Gioventù e Pubblica istruzione, e che è stato fatto proprio dagli stessi organizzatori della manifestazione di Spoleto, che hanno pubblicamente rivolto un appello per la creazione di un tavolo interministeriale permanente.
 
'Unione Italiana Vini ha deciso di impegnarsi concretamente nella difficile sfida di riportare i giovani verso modalità di consumo corrette e consapevoli, aderendo non solo al progetto Wine in Moderation, ma declinandolo in Italia in un modo nuovo e stimolante', ha spiegato il presidente Andrea Sartori durante il talk-show .
'La nostra idea è quella di mettere al centro i ragazzi e attraverso lo strumento dell’analisi sensoriale condurli attraverso un viaggio in cui i sensi vengono risvegliati e rieducati. Durante questo percorso, i giovani avranno modo di conoscere il vino in maniera globale, scoprendo a poco a poco i molteplici valori positivi di un prodotto frutto della terra e del lavoro dell’uomo, cardine di una cultura alimentare fatta di moderazione e consapevolezza'.
Quest’avventura partirà dai luoghi deputati per eccellenza alla formazione ed educazione dei ragazzi, ovvero le scuole.
'Siamo però voluti andare oltre il semplice schema insegnante-alunno', ha proseguito Sartori, 'per puntare su un sistema che sfrutta a pieno le potenzialità offerte dalle piattaforme on-line che stanno rivoluzionando lo stesso concetto di ‘scuola’: apprendere e al tempo stesso generare contenuti nuovi attraverso lo scambio e la condivisione di esperienze'.
 
Oltre alla parte 'virtuale', il progetto trae linfa soprattutto dalle esperienze dirette e sul campo: i laboratori del gusto, i percorsi alla scoperta del territorio e dei luoghi di produzione del vino, la costruzione di eventi, la ricerca.
'Sono tutte attività', spiega Francesco Pavanello, direttore generale dell’Unione Italiana Vini, 'che permetteranno ai ragazzi e agli stessi insegnanti di lavorare sulle esperienze personali, di classe o di istituto e di condividerle poi con un numero sempre maggiore di utenti, creando una rete di formazione e apprendimento al gusto che si autoalimenta in modo permanente'.
Rieducare i sensi ai valori del buono sin dalla più giovane età è la strada più giusta per prevenire sul nascere quelle forme di abuso che una volta radicate diventa difficile combattere. 'Per questo', ha concluso Pavanello, 'siamo impegnati a condividere questa nostra iniziativa con gli enti istituzionali preposti all’educazione e alla salute dei nostri ragazzi, ma anche con gli organizzatori di Vini nel Mondo, per arrivare a un tavolo permanente di confronto e di azione'.